Interrogazione parlamentare dell’on. Laccoto sull’Ospedale di Sant’Agata Militello. Di seguito il testo integrale:
“C’è una vasta porzione di territorio provinciale, quella che dalla zona centrale dei Nebrodi
giunge al confine con la provincia di Palermo con una popolazione di circa 150mila abitanti
che, di fatto, è sprovvista di servizi sanitari pubblici di grande importanza come la gestione
del paziente affetto da patologia cardiaca acuta, la cura delle malattie dell’apparato
gastrointestinale ed è sguarnita di un percorso nascita, cioè di una struttura attrezzata che
segua la gravidanza, il parto e i periodi immediatamente successivi alla nascita del bambino.
Sono condizioni inaccettabili per un paese che voglia essere moderno, civile ed evoluto”.
Con queste parole il deputato regionale Giuseppe Laccoto commenta l’interrogazione
presentata al Presidente della Regione e all’Assessore per la Salute sulle inefficienze e sulla
mancata attivazione di alcuni servizi sanitari all’Ospedale di Sant’Agata Militello,
classificato come presidio di base nel decreto di due anni fa relativo all’adeguamento della
rete ospedaliera siciliana. “Eppure, nonostante proprio quel decreto garantisse per l’ospedale
santagatese servizi primari di assistenza sanitaria, ricovero e cura dei pazienti, abbiamo
assistito ad un progressivo impoverimento strutturale oltre che di personale del presidio che
è riferimento del vasto comprensorio dei Nebrodi”.
Nell’interrogazione parlamentare, l’on. Laccoto ricorda la risonanza magnetica non ancora
entrata in funzione e oggetto di un altro atto ispettivo, la Gastroenterologia chiusa da diversi
mesi per la manutenzione dei macchinari oltre che per la mancanza di medici. Inoltre, scrive
Laccoto, “le Unità operative complesse di Ostetricia/Ginecologia e Chirurgia sono state
declassate a strutture semplici, l’Unità complessa di Pediatria è stata ridimensionata a
struttura semplice insieme a neonatologia, l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica non è mai
entrata in funzione, l’attività ortopedica è stata drasticamente ridotta per la mancanza di
medici con il conseguente trasferimento di pazienti in altri presidi ospedalieri della
Provincia e nelle cliniche private”. Un quadro decisamente sconfortante a cui si aggiunge,
dal settembre 2019, la sospensione dell’operatività del punto nascita. “Una carenza
gravissima – commenta ancora l’on. Laccoto – resa ancor più pesante dalla chiusura del
punto nascita dell’Ospedale di Mistretta che priva l’intera fascia occidentale della Provincia
di Messina di una struttura fondamentale per le gestanti e le loro famiglie. La richiesta di
deroga alla chiusura, che dovrebbe essere costantemente sostenuta dalla Regione, è
pendente al Ministero, ma ritengo prioritario avviare il potenziamento strutturale e la messa
in sicurezza del punto nascita con somme che sarebbero già a disposizione per circa un
milione di euro”.
“Non si chiede la luna – conclude l’on. Laccoto – ma solo il ripristino di servizi già attivi in
precedenza, il rispetto di quanto previsto nella classificazione di Ospedale di Base e, in
generare, la garanzia per il territorio dei Nebrodi della piena realizzazione del diritto alla
salute”.
Palermo, 25/01/2021