La scuola ha bisogno di innalzare il numero di docenti, ma anche di lavoratori Ata. Lo sa bene l’Anief, che ha appena partecipato a un incontro per la mobilità del personale amministrativo della scuola, in particolare per il personale che proviene dalle cooperative: si tratta di 20mila lavoratori socialmente utili (LSU) che sono stati assunti come lavoratori a tempo indeterminato.
“Quando sono state fatte queste assunzioni – ha detto Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, intervistato dall’agenzia Teleborsa – quei posti in organico dovevano essere aggiuntivi rispetto ai posti che ordinariamente venivano utilizzati dai collaboratori scolastici con contratti a tempo determinato. È quindi arrivato ora il momento di incrementare l’organico ATA, inserendo questi 20 mila posti, e di procedere alle immissioni in ruolo a tempo indeterminato di tutto il personale precario che ha svolto per tanti anni il lavoro nella scuola italiana. Va poi ricordato che dal 2008 l’organico ATA si è ridotto del 25%, a volte lasciando non in sicurezza le scuole: è arrivato il momento, grazie anche all’utilizzo dei fondi del Recovery Plan, di garantire in pieno il diritto allo studio, ma anche di potenziare l’organico ATA, attivando tutti i profili professionali”.
Prosegue il confronto tra l’amministrazione e i sindacati sugli organici del personale Ata. All’ultimo tavolo di confronto svolto con l’amministrazione, in rappresentanza dell’Anief c’erano il coordinatore nazionale del comparto Ata Cristina Dal Pino e il vice presidente Anief Friuli Venezia Giulia Teresa Vitiello: nell’esaminare la bozza sull’Ordinanza sulla mobilità di docenti e Ata e il CCNI ex Lsu, nonché sul prossimo bando sulla mobilità 2020/21, l’Anief ha fatto delle richieste precise: tra queste, il giovane sindacato ha chiesto che la mobilità dei lavoratori ex LSU sui posti ATA sia finalmente normata in modo chiaro e trasparente, affrontando per prima cosa lo scoglio degli organici e poi stabilendo i criteri per valutare il servizio alle dirette dipendenze della cooperativa. Tale servizio, è stato ricordato, è di natura prettamente privata e non ha niente a che vedere con il servizio reso allo Stato.
Infatti, ha detto ancora l’Anief che qualora il servizio prestato alle dirette dipendenze di una cooperativa dovesse essere conteggiato ed equiparato al lavoro svolto alle dipendenze dello Stato ciò comporterebbe che molti dei collaboratori scolastici assunti a tempo indeterminato, con diversi anni di sevizio pre-ruolo, potrebbero non vedersi riconosciuto il trasferimento interprovinciale per carenza di posti disponibili. Inoltre, hanno ricordato le rappresentanti Anief Cristina Dal Pino e Teresa Vitiello, verrebbe meno anche la disponibilità di altrettanti posti oggi utilizzati per le nomine in ruolo e le supplenze dei collaboratori scolastici precari. Per questi motivi, al fine di ovviare al problema, Anief propone che venga istituito un organico aggiuntivo destinato proprio al personale ex LSU e di trattare separatamente le domande in questione da quelle del personale ATA.
Inoltre Anief ha chiesto di cancellare il vincolo quinquennale anche per i neo assunti Dsga, come invece previsto nel bando di concorso, in base al quale gli aventi titolo all’assunzione devono permanere nella sede di prima assegnazione di titolarità (nemmeno posso chiedere utilizzazione o assegnazione provvisoria, neanche in presenza di nuclei familiari con figli o se tutelati dalla L. 104/1992) per un periodo non inferiore a quattro anni scolastici, oltre a quello dell’immissione in ruolo. Quanto stabilito nel bando di concorso non tiene conto di quanto disposto dal CCNI 2019-2022 vigente in tema di mobilità territoriale e professionale e con ripercussioni che ricadono sull’altro CCNI che regola assegnazioni e utilizzazioni Dsga.
“Siamo di nuovo concentrati sul problema degli organici”, ha detto il presidente Anief Marcello Pacifico ricordando quanto sia importante la presenza adeguata di risorse umane “in questo momento difficile che sta attraversando la scuola italiana”. Per quanto concerne la mobilità – ha aggiunto il sindacalista – la delegazione Anief si è concentrata sull‘importanza di permettere il trasferimento interprovinciale del personale amministrativo. “Sono poche richieste ma sono essenziali per poter garantire, da una parte, a chi è assunto nei ruoli di poter coniugare il diritto alla famiglia ed il diritto al lavoro, dall’altra parte, di poter dare un ruolo a chi per anni ha prestato servizio nello Stato”.