«Senza alcun preavviso, se non di appena due giorni. Senza alcun rispetto per lavoratori storici che, in trent’anni, hanno sempre fatto il loro dovere e che adesso sono nel panico, con un grande timore per il loro futuro». I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, raccolgono la rabbia e la preoccupazione dei lavoratori della Cooperativa Faro ’85 dopo la comunicazione dell’Amministrazione comunale che dal prossimo 1. aprile, scaduto il protocollo d’intesa tra Asp, Comune e Don Orione, sarà rimodulato il servizio all’interno della struttura per il centro socio-riabilitativo per handicap gravi. La Cooperativa Faro ’85 sta provvedendo già all’invio delle lettere di licenziamento per i primi 56 addetti.
«Contestiamo tutto – sostengono i rappresentanti sindacali – dalla decisione di non continuare il servizio alle modalità di comunicazione della interruzione del protocollo d’intesa avvenuta questa mattina, due giorni prima della scadenza con una lettera consegnata alle nostre Rsu».
Per il servizio socio-riabilitativo il Comune ha informato che dal 1. aprile subentreranno i lavoratori di Messina Social City per la parte assistenziale, mentre per la parte sanitaria se ne farà carico l’Asp di Messina.
«Si crea – spiegano ancora – una gravissima crisi occupazionale e sociale per almeno una novantina di lavoratori che, anche in periodo di emergenza Covid della struttura, hanno lavorato al massimo e con grandi sacrifici personali e familiari, isolandosi all’interno del Don Orione, per non interrompere le terapie e l’assistenza ai disabili ed agli anziani».
Cgil, Cisl e Uil chiedono l’apertura di un immediato tavolo di confronto tra Asp, Comune, Don Orione, Cooperativa Faro ’85 e sindacati per trovare una soluzione che non penalizzi lavoratori, pazienti ed ospiti della struttura.