Futuro delle cave di pomice di Lipari e sulla loro destinazione a Parco Geo-minerario. In una lettera inviata, fra gli altri, alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, e agli assessori regionali al Territorio e ai Beni culturali, Legambiente Sicilia, esprime forte preoccupazione per la massiccia opera di smantellamento delle strutture industriali che rischia di cancellare in partenza qualsiasi possibilità di realizzazione di un Parco ad opera della curatela fallimentare, subentrata all’azienda nella gestione dell’area.
La curatela, infatti, sembra abbia presentato solo un progetto generico, una dismissione di impianti industriali, per la quale non è però mai stato presentato un piano in grado di escludere qualsiasi refluenza sull’ambiente. Un’operazione del genere andrebbe condotta solo dopo avere acquisito tutti i titoli autorizzativi previsti dalla normativa vigente. Si tratta, infatti, non soltanto di strutture e residui ferrosi, ma anche di materiali altamente contaminanti (per esempio l’amianto) e inquinanti (olii combusti), che vengono trattati e mobilizzati con assoluta indifferenza a poca distanza dal mare e da una località balneare. La società maltese che si è aggiudicata l’appalto e la ditta Santoro s.r.l. di Barcellona hanno i requisiti necessari per occuparsi dello smaltimento di rifiuti speciali e inquinanti? Temiamo un ennesimo scempio che andrà ad aggiungersi a quello già rappresentato da 14 anni di abbandono dell’area senza nemmeno un timido tentativo di avviare il percorso virtuoso che avrebbe portato alla realizzazione del Parco Geo-minerario. per questo chiediamo che vengano subito sospesi questi lavori da parte della curatela fallimentare.