Formazione professionale in Sicilia, settore alla paralisi totale

A restare appesi ad un filo sono 180 milioni, fondi che servivano per finanziare l’ultima tranche dei corsi avviati attraverso l’Avviso 2 e per intero quelli che dovevano ancora partire con l’Avviso 8.

“Apprendiamo a mezzo stampa – denunciano Anfop, Asef, Assofor, Federterziario, Iform e Forma.re – che circa 180 milioni di fondi europei destinati al settore della formazione professionale risultano ancora bloccati a causa del mancato cofinanziamento della quota a carico della Regione Siciliana. I capitoli di spesa legati al Fondo Sociale Europeo sono chiusi dallo scorso dicembre e da sette mesi gli enti gestori non percepiscono né i crediti arretrati, né tantomeno possono avviare le nuove attività formative. La paralisi finanziaria, infatti, riguarda sia attività già concluse come quelle dell’Avviso n.2 che quelle da avviare a valere degli Avvisi n.8 e n.33”.

Il perdurare di questa grave mancanza di liquidità, secondo quanto denunciano le stesse organizzazioni di categoria, non consentirebbe più agli enti di onorare gli stipendi alle migliaia di lavoratori che, per di più, presto saranno sottoposti alla sospensione dei rapporti di lavoro e conseguente attivazione degli ammortizzatori sociali. “In ragione di tutto ciò continua la lettera delle associazioni – ed al fine di scongiurare un preoccupante contenzioso giudiziario, avente possibili risvolti di danno erariale, si chiede di attivare con immediata urgenza un tavolo di crisi presso la Presidenza della Regione Siciliana”.

Mentre il settore, di fatto, è alla paralisi, con le associazioni datoriali che annunciano lo stato di crisi e mentre vengono avviate le procedure per il licenziamento collettivo dei lavoratori della formazione professionale, i suoi responsabili rilasciano dichiarazioni a dir poco inquietanti su una presunta manovra di assestamento per allineare il bilancio, misura a sua volta da discutersi in una data da definirsi (forse metà settembre), in ogni caso dopo le ferie.