L’eclettica artista giapponese nata a Tokyo nel 1933 e residente a New York, rappresentante di spicco del
movimento FLUXUS, movimento artistico tra i più influenti nato tra la fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni
’60, presenta una serie d’ installazioni nelle quali il pubblico potrà interagire.
L’opera WE’ RE ALL WATER, presentata per la prima volta alla Lisson Gallery di Londra nel 1967, consiste
in centodiciotto bottiglie di vetro bianco trasparente, contenenti acqua, ciascuna con una etichetta con sopra
scritto il nome di una persona. Accanto, ci sarà un tavolo rotondo con due sedie, dove la gente potrà scrivere
il proprio nome su delle etichette vuote che applicate su altre bottiglie a disposizione dentro una scatola a
terra, andranno ad aggiungersi a quelle già esposte.
La genesi di WE’ RE ALL WATER viene da un concetto che Yoko Ono aveva pubblicato nel 1967 per la
mostra alla Lisson Gallery di Londra “you are water / I’m water / we’re all water in different containers / that’s
why it’s so easy to meet / someday we ‘ll evaporate together / but even after the water ‘s gone / we’ll
probably point out to the containers / and say – that’s me there, that one – / we’re container minders” (For
Half -A- Wind Show, Lisson Gallery, London 1967).
Nel centro dello spazio del LOC, appesi al soffitto, ci saranno undici elmetti originali della Wehrmacht
l’esercito tedesco della seconda guerra mondiale, contenenti PIECES OF SKY frammenti di puzzles di “cielo
azzurro” all’interno degli elemetti.
Dopo la sua fuga da Tokyo durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, il cielo è apparso
ripetutamente nell’opera dell’artista giapponese come metafora della pace, della libertà, dell’inconoscibile e
dell’eterno.
In mostra sarà inoltre possibile vedere il video “Yoko Ono – To see the skies”, del 1991, realizzato da Studio
Azzurro, in occasione della sua grande mostra presso la Fondazione Mudima di Milano.
La partecipazione, l’effimero e la quotidianità sono sempre stati al centro del lavoro artistico di Yoko Ono,
invitando i visitatore a diventare allo stesso tempo spettatore e, occasionalmente, realizzatore delle sua
opere, riuscendo ad attivare la sua immaginazione invitandolo nel suo processo creativo, per trovare un
nuovo significato nel quotidiano e per contemplare idee e visioni oltre l’esperienza superficiale.
Yoko Ono ha pertecipato a numerose mostre importanti, tra cui Biennali di Venezia, dOcumenta a Kassel e
alcuni tra i più importanti musei mondiali.
inoltre molto conosciuta per avere sposato John Lennon. L’iconico cantante dei Beatles e l’artista
giapponese si incontrarono per la prima volta quando il musicista di Liverpool si recò all’opening di una mostra di Yoko Ono all’Indica Gallery di Londra. Era il 9 novembre 1966.