Giornata di incendi ieri in Sicilia, dal Messinese al Palermitano, passando per Catanese e Siracusano. Da ieri le colline sono in fiamme a Messina. Particolarmente colpito il versante nord con diversi focolai nei villaggi dell’Annunziata, Curcuraci, Faro Superiore, Tono, Castanea, Massa San Giovanni, Massa San Nicola e Massa San Giorgio dove le fiamme ed il fumo hanno creato parecchi disagi e danni. Oltre ai Vigili del Fuoco con squadre a terra, sono intervenuti anche Canadair ed elicotteri con decine di lanci di acqua.
Fiamme anche in provincia, in particolare nella zona di Oliveri, dove il sindaco Francesco Iarrera dai canali social invita la popolazione a lasciare le abitazioni. Situazione critica a Santo Stefano di Camastra dove alcune abitazioni sono state lambite da un grosso fronte di fiamme in contrada Torrazza, nei pressi della caserma dei Carabinieri.
L’incendio divampato ieri sulla costa tirrenica messinese ha interessato sia Oliveri che il territorio di Patti. In particolare le fiamme sono arrivate vicino al Santuario di Tindari. Carbonizzata l’area di servizio Tindari Sud, sulla A20, in direzione Messina. Chiusa al momento per precauzione anche la stazione Tindari Nord, sul lato opposto della carreggiata.
Il sindaco Lagalla sottolinea che le mille persone sfollate per gli incendi a Palermo sono quasi tute rientrare nelle loro case, mentre una ventina sono ancora ospiti di strutture alberghiere messe a disposizione dal Comune. “All’inizio – aggiunge – la situazione sembrava avere contorni ancora più drammatici, i numeri, per fortuna, si sono ridimensionati, anche se i danni ad abitazioni private, attività commerciali, anche impianti tecnologici e aree verdi ci sono e sono notevoli. Secondo una prima sarebbero circa 20 milioni di euro. Oggi sono ancora attivi dei focolai, ma il quadro generale, benché resti preoccupante, mi sembra sia in fase di regressione dell’emergenza. Stamattina sono iniziativi i voli di elicotteri specializzati dei vigili del fuoco per spegnere il rogo nella quarta vasca della discarica di Bellolampo”.