Servizio civile agricolo, che cos’è e a chi è riservato

 

I ministeri dell’Agricoltura e dello Sport hanno sottoscritto il protocollo che porterà alla nascita del servizio civile agricolo, che si aggiunge ai bandi tematici già avviati in ambito digitale e ambientale e che avrà l’obiettivo di coinvolgere nel primo anno mille giovani, grazie a un investimento di circa 7 milioni di euro.

Il protocollo punta, come è annunciato nella nota diffusa dai Ministeri, a “rafforzare il servizio civile come strumento di promozione e sviluppo dell’agricoltura, in particolare quella sociale, offrendo ai giovani la possibilità di acquisire competenze trasversali che aumentino le prospettive di occupazione in ambito agricolo e agroalimentare, promuovendo e potenziando la conoscenza delle pratiche e della cultura contadina, in particolare nelle aree interne della Nazione, valorizzando il welfare di prossimità al fine di potenziare l’erogazione dei servizi primari nel settore”.

L’idea prende spunto anche dalla necessità – già ampiamente avvertita a livello sanitario e non solo – di promuovere corretti stili di vita alimentari nella popolazione, senza dimenticare nemmeno le iniziative finalizzate alla riduzione dello spreco di alimenti, alla conoscenza della cultura contadina e alla tutela dei prodotti agricoli e alimentari italiani.

Il riferimento è a ragazze e ragazzi tra i 18 e i 28 anni che sono interessati ad aumentare le loro competenze ed esperienze dirette nell’ambito del settore primario, anche nell’ottica di una formazione utile in ambito lavorativo.

La firma del protocollo ministeriale ha avviato un iter che nelle prossime settimane sfocerà nella pubblicazione del bando di progettazione, che porterà all’individuazione dei primi mille giovani operatori volontari che potranno cimentarsi in questa nuova forma di servizio civile.