Sicilia: Ars vara manovra da 233 mln, salvi stipendi e vitalizi

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Via libera alla manovra ‘salva-stipendi’. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato nella serata d ieri intorno alle 23.15, con 48 voti a favore e 14 astenuti, il testo che vale 233 milioni destinati a circa 30.000 persone, tra forestali dipendenti dei consorzi di bonica e di numerosi altri enti collegati alla Regione, come Eas, Esa, Ersu e Irsap; fondi per circa 80 milioni ai Comuni. E ottiene il disco verde la ‘sanatoria’ per i 3.000 ‘precari d’oro’ della Regione. Abbassato a 160.000 euro il tetto degli stipendi dei burocrati regionali, ma non vengono toccati i vitalizi goduti dai condannati per mafia, compreso quello da 6.000 euro al mese dell’ex governatore Toto’ Cuffaro, il quale sta scontato a Rebibbia una condanna a sette anni, che un emendamento grillino voleva cancellare. Tutelati i 1800 lavoratori degli sportelli multifunzionali: viene autorizzato l’ente di formazione Ciapi ad emanare i bandi per il reclutamento del personale da utilizzare per le attivita’ previsti dal progetto ‘Youth-guarantee’ e dal ‘Piano giovani’, con forme contrattuali di lavoro subordinato. La legge salva i “precari d’oro”, gli ex Pip, una platea di oltre 3.000 lavoratori: quasi tutti potranno beneficiare del sussidio di circa 830 euro al mese anche in presenza di un reddito individuale di 20.000 euro e familiare entro i 40.000 euro. Passa, pero’, la norma che fissa il tetto massimo delle retribuzioni dei dipendenti pubblici della Regione e degli enti controllati a 160 mila euro voluta dal governo Crocetta e dal Pd. Una norma passibile di impugnativa da parte del commissario dello Stato, ha avvertito il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, perche’ l’articolo 14 dello Statuto siciliano prevede che i dipendenti della Regione non possano godere un trattamento inferiore a quello degli statali. E il recente decreto Renzi fissa per questi un tetto massimo di 240 mila euro. Ma resta fragorosa la bocciatura del subemendamento del Movimento 5 stelle, sostenuto da una parte del Pd, che puntava ad abolire il vitalizio ai condannati per mafia: solo 18 i voti a favore, 33 i contrari e 7 astenuti, dopo il pesante parere contrario del governo Crocetta. “Un verdetto vergognoso – per i pentastellati – che manda un brutto messaggio, la cui gravita’ e’ ingigantita dal plebiscito contro l’emendamento”. (AGI) .