Ieri (giovedì 20 dicembre 2018) Mons. Guglielmo Giombanco ha visitato l’ospedale di Patti, dopo aver visitato nei giorni scorsi i presidi ospedalieri di Sant’Agata di Militello e Mistretta. Accompagnato dal Cappellano don Benedetto Mancuso il Vescovo ha avuto l’opportunità di visitare gli ammalati attualmente ricoverati nei diversi reparti. Al termine della visita, nella Cappella, ha celebrato la Santa Messa alla presenza di una rappresentanza degli operatori sanitari che lavorano nella struttura, del dirigente provinciale, del Direttore Sanitario e del Sindaco di Patti. Durante l’omelia il Vescovo ha accennato alle “fatiche” che gli ospedali del nostro territorio devono ogni giorno affrontare a motivo dei reiterati “tagli” alle spese destinate alla sanità e che purtroppo dimostrano praticamente di non tenere sempre conto del reale interesse degli ammalati, i quali molto spesso per poter essere assistiti e curati sono costretti a lunghi spostamenti. In conclusione dell’omelia il Vescovo ha annunciato che domenica prossima (23 dicembre 2018) sarà inaugurata la Casa Diocesana d’accoglienza che permetterà di ospitare i familiari di quei pazienti che, provenendo da paesi lontani, non sempre si possono permettere di affrontare ulteriori spese per essere ospitati in un albergo. «Si tratta di un piccolo segno – ha detto il Vescovo – ma con questo segno voglio dire in modo chiaro, e spero che anche la stampa lo faccia arrivare più in alto, che se io apro l’ospedale non deve chiudere».
Sarà inaugurata da Mons. Guglielmo Giombanco, Domenica 23 dicembre, alle ore 16.30, la Casa Diocesana di Accoglienza “Sacra Famiglia”. La struttura si trova a Patti in via Dante Alighieri n.1 (nelle adiacenze di Piazza Municipio). Come ha detto il Vescovo ai sacerdoti, al termine del ritiro spirituale di questo mese tenutosi in Seminario, “si tratta di una casa di accoglienza per i familiari di persone ammalate e ricoverate nell’ospedale di Patti. E’ un gesto evangelico e un servizio di carità nei confronti dei familiari che assistono i propri cari e magari non sanno dove andare. Non tutti possono permettersi un albergo. Visitando l’ospedale – ha proseguito il Vescovo – mi sono accorto di questa esigenza. E questa casa di accoglienza che inaugureremo Vuole essere una risposta alle persone che necessitano di ospitalità. Non si tratta di una ospitalità permanente, ma per i giorni necessari per l’assistenza agli ammalati. A noi, come Chiesa, non interessa il profitto economico. Non è questo il nostro compito. A noi interessa offrire servizi a nome del Vangelo. La Diocesi ovviamente si fa carico delle spese di manutenzione della Casa. E’ una “opera segno” che la Diocesi, in sintonia con la Caritas, vuole dare una risposta evangelica ad un bisogno concreto. Niente di straordinario, ma sappiamo che sono i segni che parlano non le semplici parole. A gestire la casa ci saranno tre Suore dell’Istituto delle Suore Francescane Insegnanti del Terz’Ordine Regolare di San Francesco”.