Morte Bambina per challenge su Tik Tok, 241 Amministratori locali scrivono al Ministro Azzolina ed all’Assessore Regionale Lagalla: “Si promuovano incontri di sensibilizzazione tra scuola e genitori”

Il Comitato Amministratori Regione Siciliana (Cars), tramite il portavoce Gianfranco Gentile interviene nella triste vicenda della bambina morta per challenge: “Stiamo attraversando un periodo molto impegnativo a causa della diffusione del Covid-19 che da circa un anno ha modificato sostanzialmente le nostre abitudini quotidiane, costringendoci, per debellare questa straordinaria piaga, ad osservare pesanti restrizioni e contemporaneamente garantire il corretto funzionamento della nostra macchina amministrativa comunale.
Allo stato attuale, per ovvie ragioni, si fa sempre più spesso uso di piattaforme telematiche, necessarie per chi lavora, per chi studia e per quanti devono svolgere la propria attività da remoto.
Abbiamo appreso della tragedia di Palermo che ha visto come sfortunata protagonista una bambina di soli dieci anni, deceduta a causa di una folle sfida su TikTok, il social cinese molto in voga tra gli adolescenti di tutto il mondo.
Tale tristissima notizia ci ha lasciati sgomenti, allibiti, perché tutto ciò è scaturito molto probabilmente dall’uso improprio dei social network e degli strumenti che consentono di accedere, senza i necessari controlli, alla rete internet, specialmente ai giovani delle fasce d’età corrispondenti alla scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado.
I dati emersi dalla ricerca di Telefono Azzurro e Doxa Kids del 2016 evidenziano che al 12% degli adolescenti è capitato di essere vittima di bullismo online, con una prevalenza delle femmine (15%) e dei 14-15enni rispetto alle altre fasce di età. Abbiamo inoltre appreso che il Garante per la protezione dei dati personali ha immediatamente disposto nei confronti dell’applicazione Tik Tok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica.
Questa penosa vicenda – conclude Gentile – ci spinge a chiedere un intervento a tutela dei più giovani, spesso vittime inconsapevoli di giochi e catene pericolosi ed incontrollati. In tale ottica, pare plausibile incentivare presso tutti gli istituti scolastici la realizzazione di appositi incontri, con cadenza periodica, nei quali, con la presenza di esperti, tecnici informatici, psicologi e rappresentanti delle forze dell’ordine, si possano sensibilizzare gli alunni e le rispettive famiglie ad un corretto utilizzo degli strumenti che garantiscono l’accesso alla rete internet, al fine anche di acquisire la necessaria consapevolezza su ogni implicazione derivante dall’uso delle sempre più numerose piattaforme social. Siano messe in campo azioni concrete per evitare ulteriori tragedie”.