“Il silenzio di Regione Siciliana è assordante, le vicende di questi ultimi mesi e le inevitabili conseguenze, hanno provocato nelle famiglie Sla sgomento, preoccupazione ma soprattutto grandi ferite”. E’ quanto sostiene l’Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che chiede da oltre un anno di avere “informazioni chiare ed inequivocabili” sul percorso sanitario per poter assicurare la continuità di cura alle persone affette da Sla.
“Ogni tentativo di scongiurare il tracollo è stato vano”. – dichiara Michele La Pusata vice presidente nazionale Aisla con delega Sicilia, che prosegue – “La situazione che riscontriamo è profondamente sconfortante. E’ il segnale della disattenzione nei confronti di una malattia, come la Sla, che non può permettersi errori, ritardi, assenza di cure appropriate e di personale adeguatamente formato. Questo vale tanto per i presidi ospedalieri, quanto per le équipe territoriali. A distanza di un anno dai continui appelli è inaccettabile che si sia arrivati ad una situazione così dolorosa e penosa. Il Centro di Ascolto Nazionale, come anche tutte le nostre sedi siciliane, sta ricevendo continue segnalazioni di persone esasperate e di casi troppo gravi.” Sono oltre 500 i siciliani costretti a convivere con la Sla che hanno il diritto di cura. Una malattia che richiede reparti ospedalieri specializzati nell’alta complessità e un’assistenza domiciliare sanitaria e socio-sanitaria qualificata e formata nella gestione del paziente Sla al proprio domicilio. “L’assenza di risposte concrete da parte della Regione Siciliana – sottolinea l’Aisl in una nota – mortifica ogni forma di richiesta di aiuto da parte dei malati di Sla siciliani”.