Aiuti alle aziende per la ripresa post Covid19, Sicilia ultima. L’Isola è in coda alle principali regioni meridionali nell’utilizzo del Fondo nuove competenze istituito dal Decreto Rilancio presso l’Anpal allo scopo di aiutare le imprese – dopo la crisi provocata dalla pandemia – a sviluppare capacità lavorative aggiornate e innovative necessarie per la conquista di nuovi mercati. Lo rileva un’analisi del Centro Pio La Torre su dati della Corte dei conti.
Su un totale nazionale di progetti formativi di adesione al Fnc, pari a 14.617, il maggior numero di istanze – delle quali il 27,02 per cento nella sola Regione Campania – risulta quello dell’Area Sud e Isole (7.527 istanze).
Sono stati erogati 6724 contributi, di cui 3277 hanno riguardato imprese dell’area Sud e Isole. Appena 297 di questi sono andati alla nostra isola, scrive il vice presidente del Centro Pio La Torre, Franco Garufi.
In Sicilia sono state presentate dalle aziende solo 614 istanze (su un totale per Mezzogiorno ed isole di 7.527; la Campania da sola ne ha presentate 3950, la Puglia 1745) che coinvolgono 21.499 lavoratrici e lavoratori per un totale di 4.319.864 di ore e per un importo previsto pari a 58.487.410,60 di euro. Di queste, ne sono state ammesse 297 per un totale di 12.532 lavoratori, 2.567.624 di ore 34.533.384,46 di importo in euro, appena il 4,42% del totale nazionale ed il 48% del totale delle presentate nella regione. Ancor meno le istanze rendicontate: 232 pari a 8.715 lavoratori, 1.640.476 di ore, 22.211.362,97 di euro di importo.
“Uno strumento che potrebbe dare un contributo decisivo alla resilienza, al rilancio ed all’ammodernamento di un apparato produttivo debole come quello isolano – conclude Garufi – ma che le istituzioni regionali ed il sistema delle imprese siciliane hanno purtroppo utilizzato in maniera assai limitata, dimostrando scarsa attenzione alla partita decisiva della formazione e dell’aggiornamento delle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori”.