L’aumento delle accise sul prezzo dei carburanti è “un grave errore”, secondo Francesca Costa, presidente di Faib Confesercenti Sicilia, la Federazione autonoma impianti benzinai.
“La reintroduzione delle accise sul prezzo dei carburanti è un grave errore. Una scelta che incide negativamente sulle tasche dei consumatori ed in maniera doppia sui gestori degli impianti”. Solo per parole della presidente del Paib. Secondo un sondaggio dell’associazione che fa parte di Confesercenti Sicilia, l’aumento del costo della benzina e del diesel, che ha raggiunto i 2 euro al litro, ha causato un calo delle erogazioni e della quantità di carburante venduto pari al 25%.
Confesercenti ha monitorato anche la situazione anche in altre parti del Paese e ha riscontrato che il calo registrato dai gestori d’impianti di carburante in Sicilia è in linea con la tendenza nazionale. “Le accise sulla benzina erano state eliminate durante uno dei periodi più drammatici che abbiamo dovuto affrontare, la pandemia – dice Costa – Reintrodurle adesso che ci troviamo in un altro periodo di forte crisi per l’impennata dell’inflazione e per l’aumento dei prezzi di carburanti e materie prime per via della guerra, crediamo sia stato un errore gravissimo”.
Il taglio era stato introdotto il 22 marzo 2022 e ridotto a dicembre. Poi, dal primo gennaio, si è tornati al ripristino delle aliquote precedenti al 21 marzo 2022. L’effetto – Iva inclusa – è di un incremento di 18,3 centesimi al litro su benzina e diesel e di 3,4 centesimi al litro sul Gpl. Inoltre, alla crescita della parte fiscale, si deve aggiungere il rialzo dei prezzi raccomandati con cui si è chiuso il 2022, con ENI salita il 31 dicembre di 2 centesimi sulla benzina e 1 sul diesel.