Nel corso di una conferenza stampa convocata ieri pomeriggio presso la sede dell’assessorato Regionale della Salute, l’assessore Giovanna Volo, in merito all’episodio del paziente del Pronto Soccorso di Patti la cui gamba è stata stabilizzata con l’ausilio di cartoni, ha affermato che “Sia dall’indagine interna che dall’attività della commissione nominata dall’assessorato, è venuto fuori che le maggiori responsabilità sul caso sono da attribuirsi al medico di guardia. Soprattutto – ha proseguito l’assessore – è venuto fuori che la decisione di costruire questo presidio improvvisato, non era assolutamente confacente a quello che era il danno riportato dall’incidente del paziente. Una cosa che mi preme molto sottolineare è che nella cartella clinica non c’è traccia né della proposta di trasferimento all’ospedale di Milazzo, che il medico di guardia sostiene di aver fatto, né tanto meno della risposta negativa del paziente. Laddove il paziente rifiuta un trasferimento che viene consigliato, questo rifiuto va assolutamente riportato nella cartella clinica che va controfirmata dal paziente, ciò a tutela di tutti!”.
“Nel magazzino del pronto soccorso c’erano tutti i dispositivi necessari per immobilizzare correttamente l’arto del paziente – ad affermarlo nel corso della conferenza stampa è il direttore generale dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì.- Sarebbe bastato chiamare il caposala. Abbiamo verificato che c’erano 4 stecche rigide che potevano essere regolarmente utilizzate insieme alle bende. Sarebbe bastato rispettate le linee guida. Aggiungo, ed è un altro elemento molto importante, che c’era stata una precisa indicazione del radiologo di richiedere una consulenza ortopedica a Milazzo, dove c’è un’unità operativa di ortopedia attiva 24 h su 24h, mentre a Patti c’è un servizio di ortopedia attivo solo nelle ore diurne.”
“Abbiamo ritenuto necessario convocare questa conferenza stampa per ristabilire la verità di fatti – afferma il dirigente generale del dipartimento per la pianificazione strategica Salvatore Iacolino. – Quando un sistema che si avvale di 53 mila professionisti che lavora in trincea, con i problemi che sappiamo, fra cui quello della carenza del personale, viene messo in discussione nella sua interezza per un episodio, bisogna attivarsi subito per restituire a questo personale sanitario la dignità e la reputazione che merita. Siamo andati al di là del caso specifico e abbiamo deciso di istituire una commissione di valutazione conoscitiva che girerà tutti i pronto soccorso siciliani, non con finalità meramente ispettive, ma per verificare e per concordare con le strutture ospedaliere come rafforzare e migliorare i servizi di emergenze e urgenza. L’obiettivo è quello di rivedere la rete ospedaliera. Contiamo entro fine anno di proporre la nuova offerta complessiva delle strutture di diritto pubblico e di diritto privato convenzionato attive in Sicilia. Va fermamente ribadito che gli errori personali che sono stati commessi non possono ricadere sull’immagine e sulla credibilità dell’intero sistema.”
“Anche questo caso di Patti ci fa capire quanto è importate portare a compimento la riforma della rete territoriale – conclude l’assessore Giovanna Volo. – Il caso di Patti è tipicamente un codice verde che, con la nuova rete territoriale, dovrà essere preso in carico non dai pronto soccorso ospedalieri ma dalle case di comunità, per lasciare ai pronto soccorso i casi più critici. L’aiuto dei media sarà fondamentale nel prossimo futuro per far capire alla gente che le strutture sul territorio sono presidi altrettanto validi e importanti per ricevere nei casi meno complessi cure appropriate ed evitare il sistematico sovraffollamento dei pronto soccorso.”