Nella giornata di venerdì 20 maggio ho incontrato con grande partecipazione i lavoratori a tempo determinato di Capo d’Orlando che oramai da 24 anni patiscono le lungaggini della burocrazia statale e regionale.
Ho ascoltato con interesse ed attenzione il singolo intervento.
Ho visto e percepito la tensione nei loro volti e nella loro voce.
Ho condiviso la loro esigenza di affrontare il tema con riservatezza, obiettività e concretezza.
Il problema c’è e non è semplice da districare.
L’introduzione di nuove norme ed il continuo ridimensionamento dei trasferimenti nazionali e regionali nelle casse dei Comuni rendono sempre più complessa la situazione di questi 134 lavoratori e delle loro famiglie.
Martedì 24 incontrerò anche i Sindacati come da loro richiesta, ma ho voluto già, durante l’incontro, formulare delle proposte che dovranno essere verificate qualora il Paese mi darà l’onore e la responsabilità di doverlo rappresentare.
1) Fondo di rotazione da creare attraverso convenzioni bancarie (soluzione di breve periodo, per tentare di far rientrare al più presto dalle 6 mensilità -tredicesima inclusa- arretrate a fine mese);
2) realizzazione del piano triennale delle assunzioni mirata alla stabilizzazione più rapida possibile del maggior numero di lavoratori attualmente a tempo determinato (soluzione da definire in accordo con lavoratori e sindacati, vista la poca chiarezza delle norme in vigore);
3) razionalizzazione di risorse e servizi esistenti, al fine di reperire ulteriori risorse finanziarie volte al pagamento degli stipendi;
4) avvio di ogni azione possibile di sollecito e pressione alla Regione Sicilia, per il trasferimento del 60% dei fondi 2015 (non ancora erogati) e delle somme dovute per il 2016.
Alla base di tutto c’è però un’esigenza che ho rimarcato: bisogna essere uniti ed avere fiducia, valorizzando il personale in base a competenze e capacità.
Difenderemo i loro diritti, che sono anche i nostri.