Capo d’ Orlando : Interrogazione del Consigliere Galipò su un articolo della rivista ” Limes” che parla di un presunto mandamento mafioso nel nostro territorio

mandamenti

 

Il sottoscritto Carmelo Galipò Consigliere comunale del gruppo Insieme
per Cambiare, premesso che:
Il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino veniva crudelmente ammazzato in via
d’Amelio a Palermo. Una Fiat 126 con circa 100 kg di tritolo esplose
proprio mentre il giudice stava andando a trovare la madre, uccidendolo
sul colpo. Con lui persero la vita anche i cinque agenti della
scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie
Cosina e Claudio Traina.
Pochi mesi prima, il 23 maggio, Giovanni Falcone era stato fatto saltare in
aria nei pressi dello svincolo di Capaci a pochi chilometri da Palermo con
500 kg di tritolo posizionati in una galleria scavata sotto l’autostrada.
Due uomini, due eroi, che la Sicilia e l’Italia ricordano come fulgido e
straordinario esempio di servizio verso lo Stato e le sue istituzioni.
Subito dopo quelle stragi, che segnarono il periodo “stragista” del nostro
Paese, la nostra comunità volle intitolare ai due Giudici palermitani, il
luogo simbolo del dibattito politico culturale ed amministrativo di una
comunità; l’aula consiliare Falcone e Borsellino è la testimonianza del
ricordo sempre vivo nella nostra Città, che non dimentica e condanna con
forza e determinazione quei vili attentati.
Determinazione che oggi si trasforma in rabbia, proprio nel giorno della
commemorazione del giudice simbolo dell’antimafia, nell’apprendere che
un noto mensile del gruppo l’Espresso, individua nella nostra Città la sede
di un mandamento di Cosa Nostra.
Nonostante la notizia sia datata ottobre/2013, è ancora visionabile online
al seguente link “http://www.limesonline.com/i-mandamenti-di-cosanostra/53794”,
con tanto di mappa dei mandamenti mafiosi siciliani, tra i
quali il mandamento di Capo d’Orlando.
accade che anche alcune testate giornalistiche blasonate, talvolta non
procedano a verificare le fonti dalle quali attingono le notizie. Una tendenza
molto più ricorrente di quanto si possa immaginare, considerando il non
eccelso livello della stampa italiana, ma che lascia esterrefatti quando a farlo è
un’autorevole rivista come Limes.
Limes, rivista di geopolitica che, fin dal 1993, si è occupata delle tematiche
più importanti inerenti agli assetti politici interni ed esterni, ha con questa
pubblicazione, commesso una gaffe che ha dell’eclatante, affrontando un
tema delicato, come quello delle guerre di mafia che hanno afflitto il nostro
territorio negli anni Novanta, con una certa superficialità.
Si fa riferimento, nel caso specifico, a una “mappa” dei mandamenti
mafiosi siciliani, tra i quali spicca un fantomatico mandamento di Capo
d’Orlando affiliato alla Cosa nostra catanese.
È risaputo che quando agli inizi degli anni Novanta, alcune famiglie
mafiose hanno tentato di allungare i propri tentacoli verso la fiorente
economia orlandina, estorcendo quanto più possibile a commercianti e
imprenditori locali costoro si sono rifiutati di sottostare alle pretese delle
suddette famiglie, creando un importante precedente nella lotta alla
criminalità organizzata.
È opportuno sottolineare che questi clan erano basati altrove e che
sicuramente Capo d’Orlando non era il centro di comando delle loro
attività ma semplicemente una realtà vittima dei loro loschi affari.
Alla luce di questi fatti, il sottoscritto trova decisamente offensivo che la
prestigiosissima Limes abbia, in modo così superficiale, mappato Capo
d’Orlando come sede di un inesistente “mandamento”, infangando la
reputazione di una città che ha avuto il primato di aver ispirato migliaia di
imprenditori e commercianti alla ribellione contro il racket.
Detto ciò, e considerato che questa brutta storia ha di certo arrecato, e
continuerà a farlo, grave nocumento per la nostra Città,
interroga il Sig. Sindaco per sapere se
non ritiene opportuno proporre ogni opportuna azione a tutela degli
interessi della nostra Città, nei confronti di quanti hanno permesso la
pubblicazione dell’articolo in questione, intimando l’immediata rettifica
dello stesso e chiedendo un congruo risarcimento per i notevoli danni
d’immagine arrecati dalla persistente diffusione della citata mappa sul
web, circostanza che non fa altro che reiterare all’infinito la condotta
lesiva.
Auspico che sia il Consiglio Comunale tutto ad unirsi nella difesa
dell’immagine della nostra comunità, che davanti al fenomeno mafioso ha
sempre e solo dimostrato aperta ostilità, esigendo attraverso una richiesta
formale le doverose scuse dalla redazione di Limes.
Si richiede risposta scritta e l’iscrizione all’ODG del prossimo C.C.
Capo d’Orlando lì 19/07/15
Dott. Carmelo Galipò