Capo d’ Orlando presentata la 2° edizione di “Cogitazioni”, percorsi di ricerca performativa fra etica ed arte

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E’ stata presentata questa mattina la seconda edizione di “Cogitazioni” percorsi di ricerca formativa fra etica ed arte.
Il progetto si pone l’obiettivo di mantenere intrecciate la ricerca filosofica e la ricerca teatrale. Fortemente voluta dal responsabile della Cultura del Comune Giacomo Miracola, l’iniziativa gratuita, che si rivolge a tutti i cittadini tra i 16 e 45 anni, quest’anno sarà stata realizzata con il patrocinio della Fondazione Famiglia Piccolo di Canalovella.
Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato: il delegato alla Cultura dell’Amministrazione Sindoni Giacomo Miracola, l’ideatrice e curatrice di Cogitazioni Giusy Venuti e due rappresentanti del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Piccolo, Andrea Pruiti e Alberto Samonà.
Conto alla rovescia per “Il Sogno. Ovvero la concretezza dell’Effimero”, rassegna nazionale su Filosofia, Arte e Scienza, ideata e coordinata da Giusi Venuti, organizzata da Cogitazioni nell’ambito del progetto di ricerca e formazione “Il sapere del corpo” e in programma dal 6 al 10 giugno a Villa Piccolo. La rassegna è promossa e sostenuta dal Comune di Capo d’Orlando e patrocinata dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella quale anteprima del ciclo “Ingressi di Paesaggi 2014 – Le Porte del Sacro”.
In programma diversi giorni di laboratori con studiosi e artisti che lavoreranno per otto ore al giorno e martedì 10 giugno, alle 21,30, sempre a Villa Piccolo, una performance-spettacolo fra musica, arte e narrazione, con nomi di grande prestigio del panorama artistico, drammaturgico e musicale, quali Paolo Fresu, Maria A. Listur e Annibale Pavone. Sarà una performance a tre con Paolo Fresu, fra più interessanti musicisti della scena jazz italiana, con l’attore teatrale Annibale Pavone e con Maria A. Listur, performer, pittrice, cantante e regista argentina. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
L’evento di giorno 10 sarà un momento teatrale in senso forte, in cui si intrecceranno sinesteticamente i suoni della tromba di Paolo Fresu, le parole – recitate da Annibale Pavone – tratte da alcuni grandi classici della letteratura, della filosofia e della poesia, e la performance pittorica di Maria A. Listur. Si tratta di un momento artistico che non si limiterà alla pura rappresentazione ma che, aderendo al senso dell’intero progetto, incarnerà il sogno, tratteggiandolo nella sua effimera realtà. La tela diventa così uno stratagemma per materializzare quella pausa d’eternità chiamata tempo e per concretizzare tempi, suoni e significati che altrimenti resterebbero puro flatus vocis.
Questi i titoli dei laboratori in programma a Villa Piccolo: si comincia il 6 giugno con Il peso del corpo tra natura e cultura (teatro-danza con Giovanni Scarcella, performer, coreografo a Bruxelles, fondatore e co-direttore della compagnia Giolisu insieme a Lisa Da Boit); il 7 giugno Il sogno come luogo del possibile. (laboratorio con l’architetto Luciano Marabello, Messina) e La ricerca della leggerezza. (teatro-danza con Giovanni Scarcella); l’8 giugno in programma La poetica della “reverie” a partire da Lucio Piccolo (Giusi Venuti, Università degli Studi di Messina) e La pesantezza e la grazia. Indagine sulle forze (Giusi Venuti e Giovanni Scarcella); il 9 giugno i laboratori verteranno su Il sogno: tra regressione e promozione del reale (Paolino La Spina, neuropsichiatra Università degli Studi di Messina) e Il sogno come diritto alla felicità (Lucilla Risicato, ordinario di diritto penale Università degli Studi di Messina). I quattro giorni culmineranno, sempre il 9 giugno, alle 15, in una tavola rotonda sui temi affrontati fra tutti i partecipanti. Martedì 10 giugno, infine, spazio alla performance-spettacolo con Paolo Fresu, Maria A. Listur e Annibale Pavone. L’ingresso è libero.
Sostenere per il terzo anno il progetto Cogitazioni – sottolinea Giacomo Miracola, delegato per la Cultura del Comune di Capo d’Orlando – è per noi la naturale prosecuzione di un percorso virtuoso che in questi anni ha visto crescere l’attenzione anche nazionale su Capo d’Orlando. Realizzarlo insieme alla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella conferma quel rapporto di stretta collaborazione intrapreso fra i due enti, nel nome di una sempre maggiore attenzione per il nostro il territorio”.
Con la rassegna “Il Sogno. Ovvero la concretezza dell’Effimero”, il progetto di ricerca e formazione “Il Sapere del Corpo” (finanziato e promosso dal comune di Capo d’Orlando, patrocinato dall’Università ‘Ca Foscari di Venezia, dall’Università degli Studi di Messina, dal Liceo Lucio Piccolo di Capo D’Orlando, dall’Istituto Nazionale di Bioetica) giunge così alla sua terza edizione. In questi anni ha visto la partecipazione e il coinvolgimento di diverse personalità del mondo della cultura, della scienza, della ricerca e del teatro. Fra questi, Alessandro Bergonzoni, Andres Neumann, Felice Di Lernia, Carmelo Vigna, Saverio Pagliuso, Sista Bramini, Paolo Pagani, Roberta Ricci, Luciano Marabello, Elena Rosa.
Un progetto al quale hanno preso parte, come partecipanti attivi, oltre 60 persone e come fruitori più di 400 in due anni. La domanda che ci si pone attraverso “Il Sogno. Ovvero la concretezza dell’Effimero” è se sia ancora possibile lasciare spazio alla dimensione onirica e poietica in tempi di spietato materialismo e di vergognosa mercificazione del reale: “In che modo lavorare per l’immateriale che resta oltre il tempo presente? Come rivalutare il genius loci di Villa Piccolo? Forse non è un caso se proprio a Capo d’Orlando si sia radicata una famiglia spiritualmente ricca, ma ancora poco conosciuta. Come mettere in circolo la bellezza e la densità espressa dalle immagini che ne Il Favoloso quotidiano svelano il genio e la personalità di Lucio e Casimiro Piccolo? Nella convinzione che gli ambiti di ricerca non siano separati, che la partecipazione attiva alla vita della polis implichi il lavoro sulle visioni e sulle strutture psicofisiche degli attori (cittadini), piuttosto che sulle sterili competenze, che l’evento artistico sia popolare e che nasca non per intrattenere, rassicurare o consolare, ma per essere momento di comunicazione vera di qualcosa che appartiene a tutti.