Anche quest’anno sarà un Carnevale “solo per chi ha voglia di Sorridere…”. L’Amministrazione Sindoni ripropone per il nono anno consecutivo il “Carnevale d’Orlando”. Una serie di manifestazioni che allieteranno i prossimi giorni e permetteranno a quanti sceglieranno Capo d’Orlando, di “staccare” dalla routine quotidiana.
Il calendario delle iniziative carnascialesche è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa, a cui hanno partecipato: il Sindaco Enzo Sindoni, l’Assessore Rosario Milone, il Consigliere Fabio Colombo la dott.ssa Cettina Ventimiglia e Giuseppe Trusso in rappresentanza dei carristi.
“Ancora una volta sono qui a ringraziare l’Assessore Milone ed il Consigliere Colombo”. Ha dichiarato il Sindaco Enzo Sindoni che ha così proseguito: “Il nostro obiettivo è quello di dare vitalità ed allegria alla gente. Dopo questa seconda conferenza stampa, la prima ha riguardato la presentazione della stagione teatrale, nei prossimi giorni ne effettueremo una terza per lanciare una nuova iniziativa che animerà il nostro paese anche nei prossimi mesi”.
“Saranno cinque giornate in allegria (11, 12, 14, 15 e 17 febbraio), quattro giorni insieme in piazza e per le strade, una (l’11 febbraio), alla ludoteca per i bambini – ha esordito l’Assessore Milone – a Capo d’Orlando c’è tanto entusiasmo, tanta voglia di fare, di divertirsi. Come sempre animazione, musica, cioè tanto sano divertimento per grandi e piccini”.
Anche in questa edizione per autofinanziare il Carnevale, l’Amministrazione ha messo a disposizione tanti regali: “Il sorteggio si svolgerà l’ultima giornata come sempre in piazza – ha dichiarato il Consigliere Colombo – al termine delle sfilate che gruppi e carri realizzeranno nelle vie centrali. I maestri carristi quest’anno hanno raggiunto un elevato grado di perfezione. Sei saranno i carri, tutti di cartapesta con movimenti meccanici impeccabili, il tutto al termine di quasi due mesi di eccellente lavoro. Questa è la nostra risposta a chi qualche anno fa ha detto che Capo d’Orlando non aveva una tradizione carnascialesca e non avrebbe mai potuto competere con il resto dell’hinterland”.