Sulla vicenda del progetto di adeguamento del depuratore di Tavola Grande, il Sindaco Franco Ingrillì ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Mi rendo conto che l’argomento sia materia piuttosto ostica per i profani e, al tempo stesso, comprendo bene, ma non condivido affatto, che c’è anche chi vuole cavalcare politicamente una questione che sta a cuore all’intera comunità orlandina. Ma io non ci sto. Non mi piace che venga gettato discredito sulla professionalità degli uffici né mi piace che venga mistificata la realtà.
Nel maggio 2019, l’ex dirigente del Servizio 1 del Dipartimento Regionale Ambiente, Mario Parlavecchio, ha scritto una nota indirizzata al “Commissario Straordinario Unico per il coordinamento e la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue urbane” specificando che per le varianti proposte si deve fare richiesta “ai sensi dell’art. 6 comma 9 d lgs 152/06”.
Secondo questa norma, cioè, l’ente proponente ha la facoltà, ripeto: la facoltà, di richiedere all’autorità competente, trasmettendo adeguati elementi informativi tramite apposite liste di controllo, una valutazione preliminare al fine di individuare l’eventuale procedura da avviare.
Richiesta legittimamente presentata non dal Comune ma dalla Sogesid, la società commissariale che gestisce il finanziamento e che ha la responsabilità dell’iter procedurale. Il problema è che sono passati 16 mesi per avere una risposta!
E’ pure cambiato, nel frattempo, il dirigente del servizio regionale.
Tra l’altro, come è noto, non si tratta di una nuova struttura destinata alla depurazione delle acque reflue, ma della manutenzione e dell’adeguamento di quella esistente. L’eventuale VIA sarebbe solo relativa alla condotta sottomarina. Davvero non capisco che tipo di incidenza sull’impatto ambientale possa avere una condotta che, di fatto, sostituisce quella vecchia. La verità è che abbiamo perso davvero troppo tempo per colpe non nostre per avere una risposta.
La verità è che il Comune di Capo d’Orlando ha fatto tutto quanto in suo potere, fino alla presentazione del progetto esecutivo che è stato vagliato della Sogesid. La verità è che l’unica colpa che abbiamo è quella di aver fatto aumentare il finanziamento da 1,3 milioni a circa 7 milioni di euro. Ecco la nostra colpa!
Speriamo che la Regione acceleri i tempi per l’autorizzazione perché non può da un lato, piangere perché l’Europa ci sanziona per le carenze nel sistema depurazione e dall’altro perdere tempo in modo ingiustificabile.
Sappiamo che è molto facile parlare e criticare, soprattutto nell’anno che precede le elezioni amministrative, ma bisogna avere contezza di ciò che si dice. I toni da campagna elettorale possono aspettare ancora qualche mese”.
Il Comunicato del Consigliere di Minoranza Renato Mangano :
Ancora una volta l’amministrazione Ingrillì si caratterizza per una colposa superficialità per il modo approssimativo adottato nella gestione della pratica relativa all’adeguamento dell’impianto di depurazione, a seguito del suo aggiornamento e delle modifiche apportate all’elaborato iniziale. Tale agire sconsiderato, perché non conforme alla normativa vigente, ha esposto la comunità paladina e quella dei paesi limitrofi costieri a rischi sanitari ed ambientali non indifferenti, in quanto sono stati superati i limiti di immissione nelle acque marine di reflui fognari poco o affatto depurati, con grave pregiudizio all’economia legata al turismo balneare.La necessità di sottoporre il nuovo progetto a procedura di verifica di assoggettabilità alla V.I.A. si sarebbe potuta già dedurre da una corretta lettura degli allegati (IV) al D.Lgs 152/06 e dunque predisporre e presentare unitamente al progetto lo Studio di Impatto Ambientale. In questo modo, non sarebbe decorso inutilmente il tempo compreso tra la richiesta di valutazione preliminare ai fini dell’esclusione della procedura V.I.A. e l’esito negativo emerso nei giorni scorsi.
Nel condividere le preoccupazioni di Legambiente Nebrodi e dei vari movimenti spontanei che nel corso degli anni hanno sollecitato costantemente l’amministrazione attiva ad essere più diligente e solerte nella cura della richiamata pratica, preannuncio che chiederò al presidente della commissione consiliare permanente “Sanità e Ambiente” la trattazione della richiamata problematica nonché presenterò un atto ispettivo nei prossimi giorni, per chiedere al Sindaco: 1) come e in quali tempi, l’amministrazione comunale intenda corrispondere alla produzione della documentazione da allegare alla procedura di cui all’articolo 19 del D.Lgs 152/06; 2) quali misure straordinarie intenda adottare per contenere gli effetti dell’inadeguatezza funzionale del depuratore comunale.
Capo d’Orlando, 22 settembre 2020
Il consigliere comunale Renato Carlo Mangano