Pochi sanno che la Sicilia è in molte zone terra di tartufi. Sui Nebrodi, in particolare Capizzi, i boschi sono ricchi di tartufi tra cui il Nero Pregiato, il Nero Invernale, il Bianchetto, quello Estivo o Scorzone e il tartufo Uncinato.
Da qui l’iniziativa del Centro di ricerca per la valorizzazione del tartufo e della tartuficoltura in Sicilia, una raccolta di fondi nella piattaforma ‘gofundme’ con lo scopo di piantumare almeno 500 alberi nei boschi dopo gli incendi che in Sicilia hanno devastato centinaia di ettari di macchia mediterranea.
“Ci troviamo a combattere una guerra dove interessi privati e gente priva di scrupoli vogliono distruggere tutti i boschi – si legge nell’appello fatto dal Centro di ricerca – La perdita di polmoni verdi sta causando danni irreparabili all’ambiente ed alla salute delle persone. Vogliamo riforestare la Sicilia e mettere, dove le condizioni lo permettono, alberi micorizzati con tartufo”. In questo modo, spiega il Centro di ricerca, “otterremo nuovi boschi altamente produttivi; l’aumento della produzione di tartufo siciliano, daremo una risposta forte per dire ‘noi non ci arrendiamo’, nuove opportunità occupazionali e lootta alla desertificazione”. Con i fondi raccolti, il Centro assicura che inizierà “la produzione delle prime 500 piantine micronizzate, con semi autoctoni e tartufo siciliano” e “individuerà una area idonee alla coltivazione del tartufo”.
Inoltre “faremo analisi del terreno, progetteremo gli impianti, metteremo a dimora le piante e seguiremo la crescita e lo sviluppo della tartufaia”.