Confcommercio Sicilia: “Il caro voli uccide il turismo siciliano”

“Chiediamo la possibilità di essere collegati con il resto dell’Italia per poter far competere i nostri prodotti anche fuori dalla Sicilia. Ne abbiamo bisogno. Non possiamo più restare isolati “. Lo ha dichiarato Antonio Lo Coco, presidente degli Industriali di Confcommercio Sicilia e manager di una company del settore ittico. “Da tre anni che si parla di caro voli ed è un problema che riguarda un po’ tutti i siciliani. Sta diventando una situazione insostenibile – prosegue Lo Coco. – In questo lasso di tempo abbiamo sempre riscontrato qualche volta qualche chiacchiera da parte della politica, ma poi nulla di concreto. Questo ci lascia un pò l’amaro in bocca, sia da un punto di vista umano, sociale, perché comunque noi siamo padri, figli, abbiamo parenti fuori, quindi ci tocca personalmente perché ci riduce a sentirsi figli di un dio minore”.

Lo Coco chiede che venga applicata price cap alle tariffe aeree “servono delle soglie, un tetto magari calcolato rispetto alla media dell’andamento annuale”. Per il presidente degli industriali di Confcommercio: “è palese che si tratta di speculazione pura. Di solito quando c’è una questione di domanda e offerta si aumenta un po quello che è l’offerta. Bisogna aumentare il numero dei voli in modo che così aumenti l’offerta creando un ribasso dei prezzi. Perché altrimenti così continueremo soltanto a parlare”.

Lo Coco accenna anche ai danni che il Caro Voli infligge al Sistema Sicilia. “Da un punto di vista imprenditoriale nei periodi festivi, pasquali, natalizi o comunque quando c’è necessità, ci troviamo a pagare dei prezzi esorbitanti per i biglietti. Questo ci penalizza anche da un punto di vista competitivo con le aziende e verso i sistemi che si vogliono interfacciare con il mondo produttivo siciliano, così si crea uno svantaggio competitivo per le aziende” .

Secondo il manager di Confcommercio, questa situazione danneggia il tessuto economico siciliano e ne svilisce le ambizioni di sviluppo: “Per tornare in Sicilia in questi giorni si spendono 400 o 500 € per fare andata e ritorno. E’ la stessa cifra che un turista spende per un pacchetto completo per un weekend a Lisbona o Istanbul. Cioè quel che costa il solo viaggio in Sicilia equivale a un pacchetto vacanza completo da altra parte”.

“Dovremmo avere flotte di turisti in questo periodo, con questo clima, con questo mare che abbiamo, però, dovremmo avere flotte di turisti. E invece molto spesso il turista che si trova di fronte a fare una scelta ad andare a Lisbona con 450€ piuttosto che in Sicilia che con la stessa cifra ci sono solo il biglietto aereo, incluso l’albergo e la prima colazione, oltre che il volo. È ovvio che noi subiamo uno svantaggio competitivo che è importante perché un turista che va in vacanza comunque ha una propensione alla spesa maggiore, quindi vuole provare i prodotti tipici, vuole conoscere, vuole comprare”.