Tempo una decina di giorni o un paio di settimane e il numero delle vittime per il Covid salirà dai circa 280 decessi quotidiani a una media di 340 morti al giorno. E’ la previsione che Giovanni Sebastiani, matematico dell’istituto applicazioni calcolo del Cnr, il Centro nazionale delle ricerche, intervistato dalla AdnKronos, fa “in base ai calcoli effettuati sulle curve delle terapie intensive e dell’incidenza dei decessi, sempre che le condizioni epidemiologiche non cambino: fra 10-14 giorni, avremo un’incidenza media della mortalità uguale a circa 340 decessi al giorno a fronte dei 280 decessi in media calcolati ieri”.
Spiega a questo proposito Sebastiani: “La curva dei decessi è la cosa più facile da prevedere, perché in qualche modo i numeri sono già ‘scritti’, essendo eventi finali di fatti che sono già accaduti; dalla mia analisi si può prevedere con un grado di affidabilità piuttosto alto che in questi giorni la curva media dei decessi a livello nazionale tornerà a salire, perché è quello che sta facendo ora la curva delle terapie intensive. Ovviamente, la curva risalirà nella sua fase iniziale al minimo, in modo estremamente lento ma inesorabile”.
Tracciando la traiettoria dell’epidemia, “si vede che attorno al 10 febbraio eravamo ritornati allo stesso punto in cui ci trovavamo attorno al 20 ottobre: siamo stati miopi perché, se non avessimo aperto le scuole e avessimo messo in atto le stesse misure prese tra il Natale e l’Epifania, adesso ci troveremmo al 3% di positivi sui tamponi molecolari e avremmo ripreso il controllo dei tracciamenti, consentendoci di stare per un lungo periodo con misure restrittive meno rigide. Abbiamo deciso troppo tardi e le simulazioni lo dimostrano: il punto è convincere l’opinione pubblica del beneficio delle misure restrittive messe in atto tempestivamente”, aggiunge.