Covid, dal Cnr: “I morti saliranno da 280 a 340 al giorno.”

Tracciando la traiettoria dell’epidemia, “si vede che attorno al 10 febbraio eravamo ritornati allo stesso punto in cui ci trovavamo attorno al 20 ottobre: siamo stati miopi perché, se non avessimo aperto le scuole e avessimo messo in atto le stesse misure prese tra il Natale e l’Epifania, adesso ci troveremmo al 3% di positivi sui tamponi molecolari e avremmo ripreso il controllo dei tracciamenti, consentendoci di stare per un lungo periodo con misure restrittive meno rigide. Abbiamo deciso troppo tardi e le simulazioni lo dimostrano: il punto è convincere l’opinione pubblica del beneficio delle misure restrittive messe in atto tempestivamente”, aggiunge.

“Agire selettivamente è giusto, ma bisognerebbe abolire la zona gialla, non è efficace: le regioni che se la sono vista assegnata a novembre, poi hanno avuto le terapie intensive in crescita o al massimo stabili a gennaio; il che è accaduto assai meno per le altre regioni assegnate alla zona arancione oppure rossa. E ancora: chiudere tutte le scuole, anche le elementari, nonché le università”.

Ma si può ipotizzare un numero che ci dica che si sta uscendo definitivamente dall’emergenza?

“Potremmo dire 70, come minimo: quando oltre il 70% degli italiani, diciamo tre su quattro, saranno stati vaccinati, è presumibile che si avrà un buon controllo sulla pandemia. Ma restano le incognite, legate soprattutto alla durata dell’immunità ancora ignota dei vaccini, alla loro efficacia rispetto alle varianti presenti o future e alla loro diffusività”.