“Sulla prenotazione dei vaccini anti covid per il personale scolastico è scoppiato il caos. Dopo giorni di attesa scopriamo che da qualche ora la piattaforma del governo dà la possibilità ai di docenti e al personale Ata di prenotarsi, ma non ai dirigenti scolastici. Tutto ciò accade senza aver dato comunicazione agli istituti e senza che l’Ufficio scolastico regionale sia stato informato. In questa situazione e con le preoccupanti previsioni fatte dagli esperti sulla diffusione delle varianti del virus, siamo contrari all’idea del governo regionale e dell’assessore Lagalla di aumentare il tempo della a didattica in presenza alle superiori dal 50 al 75%”. Lo dicono in una nota congiunta i segretari di Flc Cgil Sicilia, Ariano Rizza, e Uil Scuola Sicilia, Claudio Parasporo.
“Da sempre chiediamo la riapertura in presenza – spiegano – ovviamente con le necessarie tutele in materia di salute e sicurezza, ma è evidente che al momento non ci sono le condizioni per garantire la salute del personale scolastico e degli studenti. Salute che deve essere tutelata e avere la priorità su tutto”.
“Attualmente – continuano Rizza e Parasporo – sono quasi totalmente irrisolte le problematiche legate alla vaccinazione di tutto il personale scolastico, ai trasporti, alla fornitura delle mascherine ffp2 a tutti i docenti dell’infanzia e ai docenti di sostegno di ogni ordine e grado. Ecco perché non condividiamo la nota dell’Assessorato regionale all’istruzione e della formazione professionale, del 24 febbraio scorso, che prevede la didattica in presenza al 75% nella scuola secondaria di II° grado, negli Its e nei percorsi di formazione professionale in obbligo scolastico a partire dal 1 marzo 2021. Posizione che abbiamo espresso anche durante la task force regionale del 16 febbraio scorso”.
“Continuiamo a registrare contesti e realtà fortemente differenziate – concludono – non solo tra territorio e territorio, ma anche tra scuola e scuola. È opportuno valorizzare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, ma allo stesso tempo bisogna fornire alle scuole anche le risorse economiche adeguate e soprattutto indicazioni chiare. Fino a quando non ci saranno queste condizioni e soprattutto non si fa chiarezza sull’efficacia del vaccino AstraZeneca, alla luce del dilagare delle numerose varianti del virus covid19, riteniamo opportuno procedere con prudenza a tutela dei lavoratori, degli studenti e delle relative famiglie”.