In un comunicato la Flc Cgil si schiera contro le prove Invalsi lanciando la proposta di un sistema campionario su base volontaria a tutte le scuole.
Il testo del comunicato:
In questo momento di grande incertezza, politica e sociale, c’è chi continua a pensare che il ritorno alla normalità sia riprendere le prove Invalsi in presenza e confermare i percorsi alternanza scuola-lavoro, avvenuti in maniera ovviamente precaria, come tassello degli esami di Stato.
L’organizzazione dei test Invalsi a marzo/aprile inciderebbe sull’organizzazione scolastica, infatti, a parte la scuola primaria che svolge i test con carta e penna, gli alunni della scuola secondaria di I e II grado svolgono i test in modalità computer based. Questo significa allestire laboratori, gestire con risorse specifiche la somministrazione delle prove, sanificare ripetutamente computer e aule che sarebbero utilizzati da più alunni nel corso della stessa giornata. Con le condizioni pandemiche ancora così aggressive e le difficoltà di organico che stiamo vivendo è un rischio che non possiamo correre e non dobbiamo permetterci. Di sicuro le scuole, che sono allo stremo, ne farebbero a meno.
Inoltre, da un altro punto di vista, è psicologicamente dannoso consegnare come normalità a dei ragazzi che da mesi vivono la scuola a distanza o a singhiozzo, l’accanimento di un test valutativo che sarebbe vissuto come inutile orpello e non come tappa di un percorso.
A maggior ragione prevedere oggi le prove Invalsi per tutte le scuole secondo il modello consueto è inutile, anche perché i ragazzi hanno bisogno di tornare a vivere la scuola, non di fare un test.
Pensiamo a rinforzare la scuola con organici stabili che permettano di sdoppiare le classi, pensiamo ad estendere il tempo scuola per combattere l’abbandono scolastico e la povertà educativa e non come aggiunta di qualche giorno in più di calendario scolastico.
Non abbiamo bisogno di test per capire questi problemi, non è quella la normalità che chiediamo al prossimo governo: è indispensabile in questo momento straordinario prevedere e mettere in campo misure straordinarie per la stabilizzazione del personale precario e agire fin da subito con misure ed interventi strutturali ordinari finalizzati ad ampliare gli organici dei docenti, degli educatori e degli ATA, ad estendere il tempo scuola ed a mettere a disposizione della comunità educante degli edifici sicuri e idonei alle attività scolastiche. Su questi indicatori misureremo la qualità della nostra scuola e del governo che verrà.