La presidente dei Conservatori e Riformisti Europei, Giorgia Meloni al palazzo dei Congressi, intervistata da Nicola Saldutti del Corriere della Sera ha partecipato alla conferenza di Taobuk “Quale futuro per l’Europa?” Occasione per presentare il suo “Io sono Giorgia” edito da Rizzoli alle 12 a Taormina e alle 17 alle Ciminiere di Catania. Nel pomeriggio, ad intervistarla i giornalisti Mario Barresi e Pietrangelo Buttafuoco. In prima fila il presidente Nello Musumeci.
Ad accogliere la leader, tra gli altri, l’assessore regionale al turismo Manlio Messina, il coordinatore Sicilia orientale Salvo Pogliese, le deputate Ella Bucalo ed Elvira Amata. Del nostro territorio erano presenti all’incontro di Taormina anche il presidente del Circolo di Capo d’Orlando, il consigliere comunale Sandro Gazia e la capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia Linda Liotta.
Nell’intervista la Meloni ha risposto toccando vari aspetti legati alle questioni europee:
1) Non esiste per noi il problema dell’uscita dell’Europa. Non è questa la nostra volontà ma non si può continuare a dire che se vince il centrodestra poi l’Europa non ci riconoscerebbe. Nel 2011 sono state le consorterie UE a mandare a casa il governo Berlusconi, perché volevano e vorrebbero un governo compiacente.
2) Senza l’Italia l’Europa non esiste. Noi difendiamo interesse nazionale, poi una sintesi si può trovare ma sempre a difesa e a tutela degli italiani e non delle consorterie di chi vuole imporre le proprie politiche ai nostri cittadini.
3) L’Euro ha creato squilibri. La Germania si è rafforzata e noi abbiamo perso su tutti indicatori macroeconomici. Eravamo il primo paese per spiegazioni e oggi siamo molto al di sotto. Non bisogna uscire da Euro o scioglierla ma riequilibrare la situazione. Non si può continuare a fare passare il messaggio che chi vuole rivedere le politiche sull’Euro sia anti-europeista. I problemi che stanno mettendo in ginocchio gli italiani vanno affrontati e risolti.
4) Oggi 30 milioni di italiani rischiano di essere segnalati alla centrale di rischio per la scopertura del credito. Sarebbe un’ulteriore ecatombe mentre c’è già una ecatombe economica ed occupazionale e per questo ho detto anche a Draghi che il nuovo regolamento europeo va sospeso. Serve una moratoria intanto almeno sino a quando non sarà finita la pandemia. Bisogna aiutare gli italiani e non escluderli dall’accesso al credito.