“Vogliamo la modifica della disciplina che riguarda il green pass che viola la continuità territoriale che riguarda tutte le isole. I siciliani sono sotto sequestro. L’ho chiesto con due note allo Stato. Tante famiglie non possono uscire dalla Sicilia per interventi sanitari urgenti e tante che sono uscite dalla Sicilia non possono rientrare”.
Lo dice il sindaco di Messina Cateno De Luca riguardo la norma che impone il super green pass per utilizzare un mezzo di trasporto pubblico, nave, traghetto o aliscafo, per raggiungere la Sicilia o la Sardegna. Il sindaco ha fatto alcune dirette su Facebook dal porto di Messina e su un traghetto.
“Aspetterò 48 ore per una modifica della normativa – aggiunge – se la risposta legittima che noi chiediamo non arriva domenica alle 10 saremo qui sulla banchina del porto. Manderemo di nuovo la nostra proposta allo Stato, una norma di buon senso che dia soluzioni alle problematiche che sono sfuggite a chi sta sopra le nostre teste”.
De Luca ha telefonato nella diretta a un uomo che il 2 gennaio era partito da Catania per far fare un intervento urgente, a pagamento, alla moglie a Roma il 5 gennaio e che non può tornare nella sua città per il decreto entrato in vigore il 10 gennaio.
E intanto è stato accolto dal Tribunale civile di Reggio Calabria il ricorso presentato dai legali di Fabio Messina, l’agente di commercio palermitano al quale agli imbarcaderi delle società private di Villa San Giovanni era stato impedito di traghettare perché non vaccinato e quindi privo di Green pass. Messina era bloccato da lunedì scorso ed aveva dormito in un sacco a pelo prima di essere ospitato, nelle ultime due notti, da una famiglia di Villa San Giovanni. A prendere la decisione favorevole all’agente di commercio, che é stato assistito dagli avvocati Grazia Cutino e Maura Galletta, é stato il giudice Elena Luppino.