I fagioli dei Nebrodi sono un nuovo Presidio Slow Food. Sono nove ecotipi accomunati dall’area di produzione, dalla buccia sottilissima e dal fatto di essere rampicanti. Le nove varietà di fagioli di carrazzo sono tutte rampicanti (carrazzo, nel dialetto dei Nebrodi, significa proprio rampicante) e si caratterizzano per la quasi totale assenza di buccia, caratteristica che li rende altamente digeribili, e per rappresentare la tradizione agricola dei Nebrodi.
Secondo i racconti degli anziani, infatti, nei Nebrodi i fagioli vengono coltivati almeno dalla metà dell’Ottocento, in particolare in prossimità delle sorgenti, tra i 600 metri di altitudine fino ai 1200 metri. Un territorio caratterizzato da forti pendenze e, proprio per questa ragione, ben poco adatto a produzioni intensive.
Negli anni, la Banca del germoplasma ha studiato la tradizionale coltivazione di fagioli nel territorio dei Nebrodi, raccogliendo e catalogando i semi di diverse varietà: alla fine, il loro numero sfiorava quota 60. Dei circa sessanta fagioli censiti, quelli riconosciuti Presidio Slow Food sono nove.
I produttori che aderiscono al Presidio Slow Food dei fagioli di carrazzo sono otto. L’area di produzione del Presidio Slow Food dei fagioli di carrazzo dei Nebrodi coincide con i Monti Nebrodi, tra la Vallata del Valdemone e la Vallata del Fitalia, fino all’altopiano di Ucria e il comune di Floresta.