Il gruppo consiliare “CambiAmo Capo” ricorda la strage di Via d’Amelio

Comunicato stampa del gruppo consiliare “CambiAmo Capo”, che nel corso della II Edizione “Giornata degli immortali per non dimenticare” presso l’Aula Consiliare del Comune di Capo d’Orlando ricorda la strage di Via d’Amelio 31 anni dopo.

Signor Presidente, Colleghi Consiglieri, Signor Sindaco, Assessori e Dirigenti tutti, il Gruppo Consiliare “CambiAmo Capo”, dopo aver selezionato le frasi più significative di Paolo Borsellino, che di qui a poco leggerò per farle riportare integralmente nel verbale della presente seduta, per orientare gli interventi dei colleghi che sicuramente si succederanno in un interessante e opportuno dibattito politico, desidero iniziare il mio intervento richiamando le parole del Magistrato Antonino Caponnetto: “Un giudice vero fa quello che ha fatto Borsellino, uno che si trova solo occasionalmente a fare quel mestiere e non ha la vocazione può scappare, chiedere un trasferimento se ne ha il tempo e se gli viene concesso. Borsellino, invece, era di un’altra tempra, andò incontro alla morte con una serenità e una lucidità incredibili”.

“Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo”.

“Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri”.
“È normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio”.
“Il sospetto dovrebbe quantomeno indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti anche se non costituenti reati”.
“Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo”.
“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.
“La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
“Il vero amore consiste nell’amare ciò che non piace per poterlo cambiare”.
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.

“I pentiti [di mafia] sono merce delicata, delicatissima, sono loro che scelgono il giudice a cui confessare, non viceversa, sono degli sconfitti che abbandonano un padrone per servirne un altro ma vogliono che sia affidabile, che sappia davvero usarli per colpire i loro nemici. È un do ut des che ha i suoi rischi: loro vogliono vendetta, noi giustizia”.
“Ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto.
Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati”.
“L’equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E no! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest’uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica”.

“Io accetto… ho sempre accettato, più che il rischio, la condizione, quali sono le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall’inizio che dovevo correre questi pericoli”.
“La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza, che tutto questo può costarci caro”.
“La paura è normale che ci sia, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo che ti impedisce di andare avanti”.
“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”.
Il Gruppo “CambiAmo Capo” auspica una condivisione d’intenti da parte dell’intero Consiglio Comunale affinchè possiamo distinguerci nella diffusione e sensibilizzazione della cultura della legalità, onorando la memoria degli Uomini di Stato che hanno pagato con la vita la battaglia contro la criminalità organizzata.
Le loro idee devono camminare sulle nostre gambe e ci dobbiamo impegnare per una società più giusta in cui la cultura della legalità prevalga su malaffare. Quello di oggi vuole essere un momento di profonda riflessione e come istituzione abbiamo il dovere di portare avanti le idee testimoniate e i sacrifici di questi nostri eroi, onorando la loro memoria e impegnandoci con ogni strumento possibile per contrastare le illegalità.
Tutto ciò premesso proponiamo a Lei Presidente, nel rispetto delle Sue competenze e responsabilità, di:

  1. Osservare un momento di raccoglimento e di profonda riflessione;
  2. Deporre una corona di alloro nell’aula consiliare Falcone-Borsellino per il 31° Anniversario della strage di Via d’Amelio;
  3. Adottare l’Albero della Legalità possibilmente la magnolia presente al centro della Villa Europa oppure mettere a dimora degli arbusti con la medesima finalità;
  4. Portare il saluto dell’intero Consiglio Comunale in occasione della II° Edizione “GIORNATA DEGLI
    IMMORTALI PER NON DIMENTICARE” che si svolgerà nell’Aula Consiliare il 19 luglio 2023 alle ore
    18:30.
    Capo d’Orlando, 17 Luglio 2023 I Consiglieri Comunali
    F.to Mangano Renato Carlo (Capogruppo)

F.to Gazia Sandro
F.to Liotta Teodolinda
F.to Scafidi Felice
F.to Truglio Giuseppe