Legambiente conferma il suo netto “no” alla realizzazione degli inceneritori e promette battaglia alla Regione per impedirne la costruzione. Gli ambientalisti non risparmiano critiche al governo guidato da Nello Musumeci: “Sui rifiuti, così come per le nuove trivellazioni alla ricerca di gas nel mare siciliano, – attacca Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – il presidente Musumeci continua ad offrire soluzioni vecchie, con una visione dello sviluppo e della sostenibilità superata da un paio di decenni”.
“Oggi – continua Zanna – le priorità sono la raccolta differenziata, il riciclo di materia e l’economia circolare, ambientalmente ed economicamente di gran lunga preferibili sia alle discariche che agli inceneritori. Scegliere la strada degli inceneritori significa accettare che il tetto massimo di raccolta differenziata per la Sicilia sarà il 65%, molto al di sotto degli obiettivi fissati dall’Europa. Un’ipotesi inaccettabile, fatta da chi non ha più forza, serietà e autorevolezza e sceglie, quindi, scorciatoie propagandistiche”.
Legambiente evidenzia anche un altro aspetto di tipo economico su questa scelta: “Visti gli anni che occorreranno per la loro eventuale realizzazione, non meno di 8 – precisa Zanna -, gli inceneritori di Musumeci non beneficeranno più dell’esenzione oggi prevista per le emissioni climalteranti dovute a incenerimento dei rifiuti. Quindi, i siciliani, oltre a pagare lo smaltimento in questi impianti in mano ai privati dei rifiuti prodotti e che la Regione ha deciso oggi di non voler più recuperare e riciclare, dovranno anche pagare nella Tari il costo delle emissioni dannose per il clima. Davvero una scelta lungimirante e conveniente!”.
Riguardo agli inceneritori nel novembre scorso ci fu lo stop dal Consiglio dei Ministri che aveva approvato il disegno di legge sulla Concorrenza. Fu cassata la norma contenuta nell’articolo 12 che prevedeva un’accelerazione dell’iter autorizzativo per i nuovi inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti.