Secondo i dati delle rilevazioni del sistema di sorveglianza InfluNet dell’Istituto superiore di sanità, l’influenza, nel nostro come in altri Paesi, è letteralmente sparita. Sia in Europa che dall’altra parte dell’Atlantico, i medici hanno registrato pochissimi casi rispetto agli anni precedenti, nonostante siamo ormai arrivati nel periodo in cui, negli anni passati, si raggiungeva il picco di casi.
L’Ecdc ha rilevato solo 415 casi da dicembre 2020 a oggi, niente a che vedere con gli oltre 18mila che sono stati registrati da dicembre 2018 alla prima settimana del 2019. In Italia, stando al bollettino settimanale dell’Istituto superiore di sanità, “nella seconda settimana del 2021, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali continua ad essere stabilmente sotto la soglia basale con un valore pari a 1,5 casi per mille assistiti. Nella scorsa stagione in questa stessa settimana il livello di incidenza era pari a 8,5 casi per mille assistiti”.
Medici e specialisti concordano sul fatto che la ragione principale di questa diminuzione è l’adozione delle misure di prevenzione anti-Covid-19, su tutte l’uso di mascherine, il distanziamento e il lavaggio delle mani. Ma alla sparizione dell’influenza non sarebbe estraneo il meccanismo del “chiodo scaccia chiodo”, ovvero della predominanza di alcuni virus rispetto ad altri. Così il coronavirus predomina sull’influenza e prevale.