La Sicilia resta arancione con 66 zone rosse

La Regione perde il treno della ripartenza, almeno per questa settimana. All’indomani della proroga della zona rossa di Palermo arriva anche la scelta nazionale.

Potrebbero essere 14 le regioni e 2 province autonome ad andare in zona gialla come previsto dal decreto riaperture a partire dal 26 aprile. Nessun regione dovrebbe restare rossa e cinque sarebbero arancioni. Fra queste ultime ci sarebbero la Basilicata, la Calabria, la Sicilia, la Valle d’Aosta e la Sardegna per la quale ci sono però ancora alcuni dubbi. Diventerebbero gialle: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. Lo spostamento sarà deciso sulla base del monitoraggio all’esame della cabina di Regia.

Con i nuovi provvedimenti assunti da ieri sera i comuni in zona rossa in Sicilia passano dai 124 a 66 complessivi fra chi esce e i nuovi ingressi. In pratica un dimezzamento delle misure restrittive. Fra una settimana la nuova analisi della situazione per valutare l’eventuale uscita anche di Palermo che rimane in zona rossa fino al 28 aprile insieme a 22 comuni del comprensorio.

L’ultimo report di prevalenza indica che Palermo è la città che conta più casi su tutto il territorio provinciale (4.092, a fronte dei 4.559 del report precedente). Inoltre, sempre i dati aggiornati al 16 aprile, certificano che i ricoverati tra Palermo e provincia sono 561, rispetto ai 462 della settimana prima.

Quanto alla distribuzione dei casi nei quartieri del capoluogo, la quinta circoscrizione, fino al 16 aprile, contava il maggior numero di attuali positivi (693); al 9 aprile, in quest’area della città, i contagi erano 773 e si trattava comunque dell’area a maggior presenza di casi Covid. La prima circoscrizione, invece, si conferma quella con il minor numero di contagiati (191 al 16 aprile, a fronte dei 263 della settimana precedente).