Il passaporto vaccinale è una delle soluzioni proposte dai Paesi Eu per far fronte alla forte crisi del settore turistico a seguito della pandemia. Il passaporto dovrebbe funzionare così: il viaggiatore vaccinato scarica un codice QR o un documento da un sito Web gestito dalle autorità sanitarie e lo porta con sé mentre attraversa, senza impedimenti o restrizioni, un altro paese o stato.
Oggi i leader UE discuteranno della possibilità di introdurre misure nazionali comuni per consentire i viaggi tra gli Stati membri, così che da permettere gli spostamenti. Grecia, Italia, Spagna e Portogallo sono tra i sostenitori dei passaporti vaccinali europei. Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, supportato dall’Italia che si è detta pronta a ricorrere a questa soluzione, ha chiesto ufficialmente a Bruxelles l’introduzione, mentre la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato già a gennaio di essere pronta a sostenere il nuovo sistema.
Non tutti gli Stati Membri, però, si sono detti d’accordo con il ricorso ad un passaporto vaccinale. Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi, per esempio, hanno espresso le proprie perplessità.
Il ministro dei trasporti francese Jean-Baptiste Djebbariha ha spiegato che: “l’idea di limitare il movimento alle sole persone vaccinate è un dibattito che sembra prematuro. Rendere il viaggio subordinato alla vaccinazione è una questione etica e non di poco conto”. Il ministero della Salute francese ha poi aggiunto che “non si sa ancora quale sia la capacità protettiva dei vaccini nel tempo” e “non è ancora certo se le persone vaccinate non trasmettano più il virus”.