A seguito della mareggiata che ha provocato gravi danni al litorale di Capo d’Orlando, in particolare la rottura della condotta fognaria all’altezza della località di Tavola Grande ed il cedimento di una parte di slargo adiacente al lungomare Andrea Doria, non sono mancati gli appelli di sensibilizzazione all’Amministrazione comunale da parte della popolazione e di Legambiente Nebrodi. L’UGC Capo d’Orlando, pertanto, ritiene doveroso far sentire la propria voce e dare il proprio contributo affinchè nel più breve tempo possibile vengano trovate soluzioni che circoscrivano il perpetuarsi dei danni all’ambiente. A Tavola Grande, l’immediata prossimità al depuratore comunale ha comportato lo sversamento delle acque reflue urbane direttamente in mare, senza che queste potessero subire il trattamento depurativo, seppur inadeguato, di sedimentazione-ossidazione-disinfezione effettuati all’interno del depuratore. E come è stato messo in risalto dal Circolo “Tiziano Granata” di Legambiente Nebrodi, la mancanza di un immediatamente intervento per arginare la sconveniente situazione ha determinato un significativo inquinamento ambientale che comporterà degli effetti negativi sull’ecosistema marino, soprattutto sulla flora e la fauna presenti e sui cicli biologici che ne permettono la loro sopravvivenza. Infatti, il liquame in questione, proveniente da civili abitazioni e da attività economiche, è costituito da un’alta quantità di sostanza organica che, arrivando nelle acque marine così come è, causerà un aumento consistente della sua stessa concentrazione già presente nella catena alimentare dei pesci; questo eccesso di materia implica un forte squilibrio nella catena e nei cicli sopracitati, che sfocia in un’interruzione permanente dei flussi ecologici che li caratterizzano ed ha come conseguenza ultima le morte delle specie ittiche correnti in quel tratto di mare. Un altro effetto grave che si viene a determinare è l’eutrofizzazione dello specchio d’acqua interessato dallo sversamento, ossia l’incremento rilevante di nutrienti come azoto e fosforo, contenuti nei reflui, che finiscono in mare e provocano la rapida crescita delle piante sul fondale e la formazione di masse algali molto consistenti che distruggono l’ecosistema marino, lasciandolo senza ossigeno e sostanza nutritive e portandolo alla morte. In ultimo, la mancata disinfezione delle acque reflue, apporta un ingente quantitativo di carica batterica, in particolare del tipo Escherichia Coli, direttamente in mare, con possibili conseguenze igienico-sanitarie legate a forme di infezione che l’ uomo prende a contatto con essi; tale condizione è scongiurata grazie al fatto che non siamo nella stagione balneare e quindi non ci sono persone che fanno il bagno. Per la tutela della salute dei cittadini e per il rispetto dell’ambiente, l’Unione Generale Consumatori, chiede che questa criticità venga superata il prima possibile, mettendo in atto tutti gli interventi tecnici adeguati ad evitare lo scarico incontrollato a mare e portare il liquame attraverso una condotta all’interno dell’impianto di depurazione.