La situazione è potenzialmente pericolosa, mettendo a rischio soprattutto la Sicilia e parte della Calabria. Gli ultimi aggiornamenti del Centro Europeo prevedono eventi meteorologici estremi come nubifragi e, nei casi più eccezionali, alluvioni lampo. Potrebbe cadere fino a 200 l/Mq di pioggia in pochissimo tempo, l’equivalente di due mesi di precipitazioni, e le zone interne potrebbero accumulare neve senza precedenti al di sopra degli 800/900 metri, con accumuli fino a un metro. In caso di rovesci intensi, la neve potrebbe scendere fino ai 300/400 metri e imbiancare città come Enna, Caltanissetta e Ragusa.
Il forte vortice depressionario che sta per attraversare il Canale di Sicilia dovrebbe dirigersi verso Malta. Tuttavia, la previsione delle condizioni meteorologiche è ancora incerta a causa della difficoltà nella previsione della distribuzione dei fenomeni e della quota neve. È previsto che la regione vivrà una giornata fortemente perturbata con piogge intense e nubifragi, con onde violenti sul Canale di Sicilia e lo Ionio. Il vento di Grecale potrebbe causare mareggiate intense e raffiche di tempesta fino a 130 km/h. La quota neve è ancora difficile da prevedere, ma alcune zone potrebbero sperimentare eccezionali nevicate. Gli accumuli di neve più significativi sono previsti nei Nebrodi, nelle Madonie e sull’Etna.
Si tratta di un uragano del Mediterraneo. È una tempesta ciclonica di particolare violenza che si forma nel Mediterraneo a causa delle infiltrazioni di aria gelida che giungono da Nord-Est e dei contrasti con la superficie del mare piuttosto mite. Questi eventi meteo possono causare nubifragi, alluvioni lampo e venti forti e turbolenti con raffiche di oltre 120 km/h. Essi hanno un “cuore caldo” che li mantiene potenti durante il loro tragitto e possono essere pericolosi soprattutto per la Sicilia e parte della Calabria. I Medicane mantengono una grande potenza durante il loro percorso e possono causare forti venti e turbolenze con raffiche che superano i 120 km/h, nonché attività convettiva intensa. Inoltre, i contrasti termici potrebbero aumentare ulteriormente, con correnti gelide in discesa dalla Russia da un lato e caldo dal Nord Africa dall’altro.