Hanno avuto inizio le attività formative della “Scuola Italo-Russa di Formazione Avanzata in Scienze Ecologiche, Ambientali e Naturali”, giunta alla 15.ma edizione.
Il Parco dei Nebrodi, partner del progetto già da diversi anni, ha sempre attivamente partecipato con l’organizzazione di attività didattiche ed escursioni.
L’emergenza dettata dalla pandemia, pur non permettendo le tradizionali iniziative, ha soltanto rimodulato il programma che ha previsto gli interventi di saluto di:
Massimo Midiri, Rettore Università di Palermo, Valerio Agnesi, Direttore dell’istituto Italo Russo di formazione e ricerche ecologiche, Attilio Sulli, Direttore DiSTeM, Domenico Barbuzza, Presidente del Parco dei Nebrodi, Evgeny Martynenko, RUDN University, Moscow e Tatiana Shimko Lomonosov, State University, Moscow
Presentazioni a cura di Valerio Agnesi – per l’Università di Palermo- dal titolo “Physical and Geographical Framework of Sicily” e Sara La Rosa – per il Parco dei Nebrodi- con un intervento dal titolo “The How to educate to sustainability – The action of the Nebrodi’s Park”.
Per le attività con gli studenti, previsto “ideas for Nebrodi park videos” a cura di Andrea Savona, Leonardo Gatto, Daniela Parrinello e Matteo Cammarata, Direttore della Winter School.
Il gruppo dei relatori ha illustrato gli aspetti scientifici e relazionali- promozionali del territorio del Parco a 80 studenti delle Università di Palermo, della Tuscia (Viterbo), di Bari e delle Università Russe RUDN (Mosca e Soci) e Lomonosov.
“Ricordiamo che grazie alla stipula di accordi bilaterali tra Università di Palermo e Università RUDN di Mosca, è attivo un progetto di doppio titolo che consente agli studenti l’acquisizione di una laurea in Italia ed una in Russia, per migliorare il percorso universitario e creare una serie di figure professionali particolarmente qualificate”, è il commento di Valerio Agnesi, Direttore dell’istituto Italo Russo di formazione e ricerche ecologiche
Il Presidente del Parco auspica a breve un ritorno alle edizioni in presenza, “per conoscere le emozioni che suscita una reale escursione: l’utilizzo delle nuove tecnologie conferma comunque le potenzialità dell’Ente e la professionalità degli addetti ai lavori”, conclude Barbuzza.