I piromani verranno colpiti anche nel loro patrimonio. È quanto prevede la legge-voto approvata all’Ars su proposta di Attiva Sicilia, prima firmataria Valentina Palmeri. Nell’articolo 1, infatti, è stata disposta l’applicazione della pena pecuniaria, per i reati relativi agli articoli 423 (incendio) e 423 bis (incendio boschivo) del codice penale, oltre alle pene già previste. Previsto anche il sequestro dei beni a garanzia del pagamento della pena pecuniaria, delle spese del procedimento e di ogni altra somma dovuta all’Erario dello Stato.
Parallelamente, il disegno di legge, punta a incrementare e migliorare la sorveglianza di boschi e, in generale, dei siti minacciati dal rischio di reati ambientali mediante l’utilizzo di velivoli militari a pilotaggio remoto, tramite la sottoscrizione di appositi protocolli di intesa tra Stato e Regioni. Adesso la legge-voto dovrà seguire l’iter legislativo nel Parlamento nazionale per essere approvata definitivamente.
“Si tratta di una svolta nella lotta agli incendi che ogni anno devastano il nostro territorio – afferma Valentina Palmeri – In questi anni le fiamme non hanno risparmiato nessuna zona, neanche le aree protette. Ecco perché inasprire le pene, colpendo i colpevoli anche sul piano patrimoniale, darà un impulso ulteriore per fermare questo scempio. In più si apre la strada all’uso di tecnologie militari per un maggior controllo del territorio siciliano. Spero che il Parlamento nazionale possa dare il via libera alla legge nei tempi più brevi possibili”.
I dati sugli incendi in Sicilia sono allarmanti: “L’anno scorso – sottolinea Palmeri – è stato l’anno record di incendi boschivi in Italia: la Sicilia prima con oltre 8.000 operazioni di soccorso dalla metà del 2020 in poi, seconda la Puglia con 6.800 operazioni. Una situazione angosciante con migliaia di ettari bruciati, animali morti, alberi carbonizzati, oliveti e pascoli distrutti e fiamme che arrivano a lambire le case e le città costringendo a intervenire anche dall’aria con canadair ed elicotteri oltre che da terra con svariati operatori e volontari anticendio boschivo. Il diffondersi dei roghi è favorito dalle alte temperature con il 2020 che è stato fino adesso di +1,01 gradi superiore alla media storica, classificando la Sicilia al quarto posto tra i più bollenti dal 1800, sulla base di dati Isac Cnr relativi ai primi sette mesi. Si evidenzia anche la caduta del 30% di pioggia in meno nonostante le ultime bombe d’acqua e grandine che hanno colpito il Nord Italia”.