Per il termovalorizzatore previsto nella Sicilia occidentale sono in corsa tre società, quattro aziende per quello nella Sicilia orientale.
Il costo per singolo impianto va da 263 a 570 milioni di euro, a seconda delle caratteristiche.
Quasi tutte le proposte, al vaglio del Nucleo di valutazione della Regione che dovrebbe completare l’analisi in quindici giorni circa, prevedono una capacità di conferimento tra 400 e 450 mila mila tonnellate all’anno. Si tratta di tecnologia a combustione e incenerimento a griglia, qualcuna delle proposte include un movimento alternato e raffreddato ad acqua. I tempi di realizzazione degli impianti vanno da 6 a 48 mesi. A fornire le informazioni è stato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, in conferenza stampa a Palazzo Orleans assieme all’assessore all’Energia Daniela Baglieri e al dirigente generale del Dipartimento rifiuti Calogero Foti.
A Catania la raccolta differenziata ha raggiunto, a febbraio, il 40% quasi il doppio rispetto a qualche tempo fa; a Messina quasi il 50%. Palermo è ferma al 18%. Dal 2017 a oggi la Sicilia è passata dal 19 al 47%.
Musumeci ha ricordato che nell’Isola ci sono 511 discariche tra attive e dismesse, “e producono inquinamento delle falde e dei terreni”. “Nel Pnrr abbiamo inserito 60 mln per bonificare queste aree – ha affermato Foti – Tenere una discarica significa preoccuparsi anche del post-mortem di una discarica”.