Il calendario scolastico, secondo Mario Draghi, andrà rivisto. Ne discute con i partiti più piccoli il premier incaricato durante il secondo giro delle consultazioni. Prende forma il programma del nuovo governo, che parlerà anche di Europa e lavoro e delle riforme necessarie a rilanciare il Paese: fisco, pubblica amministrazione e giustizia in cima alla lista. Sono 5 le emergenze indicate dal presidente incaricato: ambientale, sanitaria con la campagna vaccini da accelerare, quella del lavoro con la “tutela” di chi resta senza, delle imprese (con un sostegno anche alle banche) e la scuola.
La cornice entro la quale si muoverà il governo Draghi sarà europeista all’insegna di un rinnovato atlantismo.
Sul fronte interno invece il premier incaricato batte più volte sulla riforma della pubblica amministrazione: operazione necessaria per l’attuazione del Recovery plan. C’è poi la riforma del fisco, che deve essere organica, e anche la riforma della giustizia civile. Quella penale, tema fonte di molte tensioni fra i partiti, non è citata. L’emergenza sanitaria ha poi portato con sé quella sociale ed economica. Il blocco dei licenziamenti scade a fine marzo e qui nessuno riporta parole nette: la necessità di proteggere le persone sarebbe però chiara al premier incaricato, che punta a creare nuovi posti di lavoro attraverso la ripresa degli investimenti e l’apertura dei cantieri. Altra priorità, l’ambiente che “innerverà” ogni intervento. E poi i due grandi temi che interessano tutti i cittadini: la scuola e la lotta al Covid.
Sulla scuola invece si sono già fatti sentire i presidi: l’idea di allungare, magari fino a luglio, la presenza degli studenti in classe viene accolta con un mix di prudenza e timore mentre sulle “200mila assunzioni” da fare la richiesta è di maggiore autonomia agli istituti.