Anche quest’anno la Fondazione CON IL SUD, ente non profit che promuove percorsi di sviluppo e coesione sociale nel Mezzogiorno, ha deciso di lanciare il progetto “Terre Colte”, un bando da 2 milioni di euro, pensato per mettere a coltura terreni agricoli abbandonati o non adeguatamente sfruttati nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
L’obiettivo del bando, giunto alla sua seconda edizione, è ambizioso. Lo scopo principale è quello di favorire processi di infrastrutturazione sociale del paesaggio rurale, valorizzando la tradizione agricola meridionale, ma anche quello di sviluppare percorsi di inclusione sociale e lavorativa per soggetti svantaggiati e dare vita a filiere corte indipendenti dalla grande distribuzione.
Le proposte progettuali, della durata massima di 48 mesi, potranno includere anche attività di tipo commerciale, sociale, turistico-ricettivo, artigianale, a patto che siano connesse e accessorie rispetto a quelle di carattere agricolo.
Per l’iniziativa saranno complessivamente stanziati 2 milioni di euro (per ciascun progetto non potrà essere richiesto un importo superiore ai 400 mila euro).
Negli ultimi decenni il settore agricolo ha perso il suo appeal, soprattutto tra le nuove generazioni. Spesso i figli di agricoltori e contadini decidono di perseguire altre strade professionali rispetto ai loro padri. In più diventa sempre più difficile reclutare operai agricoli. Non è un caso che un terzo dei lavoratori impiegati nei campi sia di origine straniera.
Molte aziende agricole stanno riducendo la propria attività per via dell’aumento dei costi di produzione e tanti sono i terreni agricoli abbandonati o non adeguatamente valorizzati. Secondo i dati ISMEA solo nel Sud Italia sarebbero 645 i terreni agricoli incolti. Per non parlare degli ingenti danni causati dagli eventi climatici estremi all’intero comparto agricolo.
Da qui la necessità di investire in questo settore strategico, puntando sulla qualità dei prodotti, sulla sostenibilità, sostenendo nuove forme di agricoltura sociale e nuovi modelli partecipativi e inclusivi. La terra e il lavoro agricolo possono costituire una grande opportunità per garantire ai giovani reddito e occupazione.
Le partnership di progetto dovranno essere composte da almeno tre organizzazioni, di cui due di Terzo settore compreso l’ente responsabile del partenariato (associazioni; cooperative o consorzi sociali; enti ecclesiastici; fondazioni; imprese sociale nelle diverse forme previste dalla L. 112/2017). Potranno inoltre essere coinvolti il mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca.
Per partecipare al bando “Terre Colte” sarà indispensabile la concessione, da parte di uno o più proprietari, di uno o più fondi, ad un ente del terzo settore del partenariato proponente.
Le concessioni dovranno obbligatoriamente prevedere:
una durata minima del contratto di 10 anni;
un canone d’affitto non oneroso o puramente simbolico per un periodo iniziale non inferiore a 5 anni;
un canone annuale concordato, anche progressivamente crescente, per il periodo successivo a quello iniziale;
il diritto di recesso non oneroso per il conduttore.
In prima battuta la Fondazione, sulla base dei requisiti di ammissibilità e i criteri di valutazione specificati nel bando, selezionerà le proposte progettuali da ammettere alla seconda fase. Successivamente l’Ente individuerà i progetti migliori, rimodulandone eventualmente le attività e i costi e dando tempestiva comunicazione dell’esito ai soggetti interessati.
I progetti selezionati dovranno essere avviati entro 90 giorni dall’assegnazione del contributo, che verrà così erogato:
anticipo, pari al 30% del contributo assegnato;
acconto in due diverse tranche non superiori al 20% del contributo assegnato ciascuna, previa presentazione di apposita rendicontazione (qualora espressamente richiesto dal soggetto responsabile, sarà possibile concordare la liquidazione dell’acconto in un’unica tranche non superiore al 35% del contributo assegnato);
saldo, sulla base delle spese effettivamente sostenute e quietanzate.
Nel caso in cui siano previste azioni di riqualificazione/ristrutturazione dei beni fisici materiali, le necessarie autorizzazioni da parte degli enti pubblici preposti dovranno essere rilasciate entro, e non oltre, 6 mesi dalla data di comunicazione dell’approvazione della proposta da parte della Fondazione, al termine dei quali il contributo sarà da considerarsi revocato.
Le idee progettuali, corredate di tutta la documentazione necessaria, dovranno essere trasmesse per via telematica, entro le ore 13:00 del 14 dicembre 2022, attraverso il portale Chàiros messo a disposizione dalla Fondazione.