I visitatori stranieri in Sicilia sono calati di oltre 3 milioni di unità nel corso del 2020. Lo certifica il rapporto ufficiale della Banca d’Italia che fornisce il consuntivo di un anno disastroso per tutte le regioni italiane. La Sicilia, quale meta turistica privilegiata, ha sofferto di più ed ha registrato 1 milione 140 mila arrivi di stranieri contro 4 milioni 578 mila del 2019 (3 milioni e 438 mila in meno, pari a oltre il 75% in meno), con 8,7 milioni di pernottamenti a fronte di 24 milioni dell’anno precedente (15,3 milioni, pari a due terzi in meno; e una spesa di 594 milioni rispetto a 1 miliardo e 925 milioni. Il mancato incasso per tutti gli operatori del turismo si traduce in un miliardo 331 milioni di euro, oltre due terzi rispetto all’anno precedente.
Il periodo che più ha abbattuto le statistiche, contrariamente alle aspettative, è stato il quarto trimestre, quello nel quale l’Isola sperava di recuperare qualcosa. Da settembre a dicembre del 2020 sono arrivati appena 131 mila visitatori stranieri (erano stati 869 mila) che si sono fermati per 1,4 milioni di notti (contro 4,2 milioni) e hanno speso in tutto 80 milioni rispetto a 348 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Il settore è in ginocchio e le uniche speranze per chi potrà e vorrà riprendersi sono riposte nel secondo semestre, da giugno a dicembre di quest’anno quando la campagna vaccinale, la maggiore fiducia e la maggiore fattibilità di movimento dovrebbero favorire la ripresa del turismo soprattutto straniero.