Uno spettacolo unico davanti a un pubblico numeroso quello che ha chiuso, ieri sera, a Villa Piccolo la rassegna “Il sogno, ovvero la concretezza dell’effimero” rassegna nazionale su Filosofia, Arte e Scienza, ideata e coordinata da Giusi Venuti, organizzata da “Cogitazioni” nell’ambito del progetto di ricerca e formazione “Il sapere del corpo”.
Protagonista indiscusso della serata Paolo Fresu, uno fra più interessanti musicisti della scena jazz italiana che con diverse trombe ha dato vita ad una performance musicale, con improvvisazioni di grande suggestione e fughe negli effetti elettronici. Mentre dalla pedana del palco al centro del piazzale di Villa Piccolo, la performer argentina Maria A. Listur dava forma con il proprio corpo ad una tela dipinta e l’attore teatrale Annibale Pavone narrava alcune celebri poesie di alcuni grandi della letteratura. Un modo sublime di suggellare una performance artistica unica, nei luoghi in cui visse proprio il poeta Lucio Piccolo, che insieme ai suoi fratelli Giovanna e Casimiro, diede vita ad un’esperienza unica, che ancora oggi si avverte in questi luoghi.
La rassegna e lo spettacolo di ieri sera sono stati promossi e sostenuti dal Comune di Capo d’Orlando e patrocinati dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella quale anteprima del ciclo “Ingressi di Paesaggi 2014 – Le Porte del Sacro”.
Lo spettacolo è stato un momento artistico che non si è limitato alla pura rappresentazione ma che, aderendo al senso dell’intero progetto, ha incarnato il tema del sogno, tratteggiandolo nella sua effimera realtà. La tela è divenuta così uno stratagemma per materializzare quella pausa d’eternità chiamata tempo e per concretizzare tempi, suoni e significati che altrimenti sarebbero rimasti puro flatus vocis.